Cittanova, duro attacco di “Spazio Civico” per la vicenda sulla proroga alla “Zomaro Resort”: “Amministrazione sotto scacco?” "Noi, piuttosto, riteniamo che chiunque non si riconosca nel solito copione del solito regista debba, oggi, prendere atto della necessità di un fronte comune non a difesa di un singolo o di un gruppo, ma di tutta la nostra comunità. O l’alternativa sarà…ssshhh, zitti e buoni"
redazione | Il 04, Dic 2024
UN’AMMINISTRAZIONE SOTTO SCACCO?
La vicenda emersa durante il Consiglio Comunale del 27 novembre u.s. potrebbe segnare un punto di svolta per la nostra comunità. L’attacco al Segretario Comunale, figura garante della legalità e della correttezza amministrativa, e la decisione di procedere con l’approvazione di un provvedimento nonostante un parere tecnico “decisamente negativo” sollevano interrogativi profondi sul rispetto delle regole e sul futuro democratico di Cittanova.
I FATTI:
* Durante la discussione del punto all’ordine del giorno “Proroga del contratto di fitto dei terreni comunali alla Soc. Coop. Agricola Zomaro Resort ai fini dell’adesione al PSR Calabria 14/20. Intervento 4.1. bando 2020 – meccanizzazione- DDG n. 12139 del 2020”, Il Segretario Comunale, il cui ruolo è assicurare la conformità delle decisioni amministrative alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti, è stato pubblicamente attaccato e accusato di incompetenza per aver fatto il proprio dovere, esprimendo un parere contrario ad un provvedimento ritenuto non conforme. (cfr. parere di conformità ex art.97 comma 2, sottoscritto dal Segretario Generale del Comune di Cittanova in data 26/11/2024).
* Un attacco così sgradevole, anche nei toni, ha costretto lo stesso Segretario ad intervenire, sentendosi capro espiatorio per aver “tentato di ricondurre un atto nella legalità”, per spiegare ciò che dovrebbe essere fin troppo chiaro per chi amministra: “[…] il Consiglio comunale può decidere quello che vuole, ma il mio obbligo morale, giuridico e professionale mi imponeva di dirvi che state sbagliando […]”.
* Di fronte a questa situazione, le opposizioni avevano richiesto la sospensione della seduta per consentire un approfondimento e favorire una discussione serena, mirata a raggiungere una proposta condivisa. Tuttavia, si sono scontrate con il rifiuto categorico della maggioranza, che ha scelto di procedere direttamente con l’approvazione del provvedimento. È importante ribadire che la “nostra opposizione, in generale”, non è, e non sarà mai, rivolta contro le persone, ma contro provvedimenti che riteniamo carenti, non conformi alla legge o poco trasparenti. Il nostro dovere è esprimere un voto sugli atti amministrativi, indipendentemente da chi potrebbe beneficiarne.
Che ci fosse un problema di ego politico smisurato lo avevamo intuito nel corso della campagna elettorale, ma francamente, non pensavamo che si sarebbe tradotto in un attacco ad un’Istituzione, come quella del segretario comunale, garante degli stessi amministratori!
Sarebbe troppo facile, adesso, ridurre la vicenda di mercoledì scorso a una mera questione di attenzione al tessuto produttivo, come la maggioranza ha tentato di fare con le proprie argomentazioni.
Non si è trattato di questo: quello cui abbiamo assistito era molto più somigliante a una urgente dimostrazione di “forza”, più confacente a una questione politica che non all’approvazione di provvedimenti che dovrebbero essere vagliati, invece, nei termini della loro rispondenza alle regole. E in tal senso il parere del segretario comunale avrebbe dovuto essere tenuto in grande considerazione a tutela dell’imprenditore, dell’amministrazione e della comunità. Perché, badiamo di non dimenticarlo, il bene di cui parliamo è patrimonio della collettività.
Atteggiamenti come quelli cui abbiamo assistito, culminati nel tentativo di zittire la segretaria comunale anche facendo ricorso a gestualità irrispettose e indegne di un’istituzione democratica, poco hanno a che fare con la normale dialettica tra le parti, la costruzione del dialogo, il confronto.
Assodata la mortificazione dei ruoli istituzionali, alla maggioranza converrebbe fermarsi a riflettere sulle conseguenze non solo in termini di contenuti, ma soprattutto di priorità dell’azione amministrativa: non vi è dubbio che le istanze che provengono dalla classe imprenditoriale debbano essere tenute nella debita considerazione, ma è altrettanto vero che la categoria esprime molteplici necessità e che alcune di esse rischiano di passare in secondo piano, come se, contrariamente a quanto piace asserire all’avvocato sindaco, vi fossero cittadini-imprenditori di serie A e cittadini-imprenditori di serie B.
Alla luce di quanto accaduto, però, ancora una volta ci troviamo a dover constatare che tutto avviene nel silenzio generale, come se un episodio del genere non meritasse attenzione soprattutto da parte di chi, in passato, ha levato gli scudi per molto meno.
Noi, piuttosto, riteniamo che chiunque non si riconosca nel solito copione del solito regista debba, oggi, prendere atto della necessità di un fronte comune non a difesa di un singolo o di un gruppo, ma di tutta la nostra comunità.
O l’alternativa sarà…ssshhh, zitti e buoni.