Terzo incontro di Fratelli d’Italia con un’ampia partecipazione di iscritti e simpatizzanti. Ad aprire l’incontro politico l’avvocato Titta Valensise che prima di arrivare alla fase locale si è intrattenuto con i presenti sull’analisi degli scenari nazionali alla luce del nascituro governo M5Stelle-Lega e il ruolo che il partito guidato da Giorgia Meloni andrà a definire nelle assemblee parlamentari e nella società. E proprio il ruolo di FdI, in un centro-destra ancora tutto da ridefinire dopo la fuoriuscita della Lega, è stato oggetto di discussione dell’assemblea dove ha visto un’ampia discussione e approfondimento sul tema.
Argomento che sarà presente, insieme a tanti altri, in un prossimo incontro pubblico con la deputata Wanda Ferro e il consigliere regionale Alessandro Nicolò. La discussione si è poi soffermata sull’ambito locale in prospettiva delle future elezioni amministrative che si svolgeranno il prossimo anno. Sono stati esaminati i vari scenari che si stanno definendo tra gli schieramenti politici e il ruolo che giocherà Fratelli d’Italia nel versante politico del centro-destra cittanovese. Toccati, nel corso dell’incontro, anche alcune questioni dolenti amministrative a partire dal Piano strutturale comunale, non ancora redatto, alle famigerate 100 borse di lavoro promesse in campagna elettorale, mai realizzate, “sostituite” con progetti vari (come il bluff riparatore, come va sostenedo il primo cittadino, del servizio civile spacciato per borse lavoro); o ricorrendo all’agenzia interinale per i più fortunati; o all’annosa questione dell’acquedotto, soprattutto con una stagione estiva alle porte.
Tutte questioni rimaste inevase alle quali questa compagine amministrativa non ha saputo dare una risposta e una soluzione. Una squadra di governo locale che non ha svolto altro che l’ordinaria amministrazione, incapace di dare una prospettiva alla nostra cittadina. Un’azione portata avanti da un centrosinistra in lenta disaggregazione pronto ad implodere sulle proprie contraddizioni in particolare quando si comincia a pensare, almeno così si dice nel versante del centrosinistra, di cambiare “cavallo”, anche un po’ azzoppato dai suoi stessi “compari”, in piena corsa.