Cittanova, in scena al teatro Gentile “Quattro buffe storie” L'opera è interpretata dagli attori Glauco Mauri e Roberto Sturno
di Chiara Romeo
Approda in scena, il 30 marzo al Teatro Gentile di Cittanova la “Compagnia Mauri Sturno” di Roma con l’opera “Quattro buffe storie” interpretata – appunto – dagli attori Glauco Mauri e Roberto Sturno. Il tutto è organizzato dall’Associazione Kalomena nell’ambito della XIII stagione teatrale.
«La Compagnia metterà in scena “Quattro buffe storie”, quattro atti unici di due grandi drammaturghi del secolo scorso: Cecè e La patente di Luigi Pirandello, Domanda di matrimonio e Fa male il tabacco di Anton Cechov». L’opera si basa sul motto delle parole di Orazio, “Dire cose utili divertendo”. Il tutto è legato da un sottotitolo che raccoglie la “comica follia dei personaggi».
“La tenerezza di Cechov e il graffio di Pirandello si compenetrano tanto profondamente da non poterne discernere i confini, dando vita ad un sorprendente caleidoscopio dove è rappresentata la vita di quello strano e buffo essere che è l’uomo”.
Nei personaggi di “Quattro buffe storie”, si delinea al contempo un’analogia tra la durezza dei pregiudizi insieme al cinismo descritto da Pirandello con la dolcezza di Cechov, attraverso le storie raccontate dai personaggi.
«Nei folgoranti atti unici di Pirandello, la comicità e il grottesco sono lo specchio deformante della realtà, vista con la “pietas” per i suoi personaggi”».
“Ne La patente vive una delle tematiche più care all’autore siciliano: il contrasto tra ciò che veramente siamo e ciò che invece gli altri pensano di noi. L’uomo, a volte, per sopravvivere, è costretto a mettersi una maschera che gli è stata plasmata dagli altri – inoltre – il protagonista della storia, per i pregiudizi, l’ignoranza e la cattiveria della società è condannato a una finzione che diventa per lui l’unica risorsa possibile di vita”. La verve graffiante e novellistica di Luigi Pirandello, insieme alla tenerezza di Anton Cechov fanno sì che l’opera convive in un’amara risata.
“E Cecè, il personaggio dell’omonimo atto unico concepito e scritto da Pirandello direttamente per il teatro nel 1913, è il degno rappresentante di una società frivola e corrotta, dove ingannare e imbrogliare è la normalità”. L’opera si basa su un’ironia grottesca che «è sempre alla radice sia delle opere immortali di Cechov che di alcuni suoi brevi atti unici come in Una domanda di matrimonio (…) – ed è in effetti – come se fosse un’invenzione di una comicità al limite dell’assurdo che, rappresentata a Mosca nel 1889, fu da Lev Nikolaevič Tolstoj così definita: “La domanda di matrimonio è la personificazione della comicità”». Così come, «Anche in Fa male il tabacco (certamente un piccolo capolavoro) il grottesco dona in modo mirabile quella “leggerezza” che, anche nel dramma, Cechov chiedeva ai registi e agli interpreti delle sue opere. Una conferenza sui danni che provoca il tabacco, sfocia nella confessione di una triste vita, inutile e meschina… E il grottesco di Cechov diventa poesia».
I biglietti saranno in vendita presso il botteghino del Teatro Gentile martedì 29 marzo dalle ore 16 alle ore 18 oppure lo stesso giorno dello spettacolo a partire dalle ore 19.00
Si può prenotare telefonando ai numeri 3477191399 o 3206184249 oppure via email all’indirizzo kalomena@libero.it