Il Pm chiede 6 anni di carcere per Claudio Carlo Gallo, agente della polizia penitenziaria
redazione | Il 30, Set 2012
Secondo l’accusa, aiutava i boss Mancuso e Filipelli a far uscire i loro ordini fuori dal carcere di Pavia
Il Pm chiede 6 anni di carcere per Claudio Carlo Gallo, agente della polizia penitenziaria
Secondo l’accusa, aiutava i boss Mancuso e Filipelli a far uscire i loro ordini fuori dal carcere di Pavia
Fissava l’appuntamento via sms, incontrava l’affiliato della ‘ndrina all’esterno del carcere e gli consegnava i “pizzini” per conto dei due boss detenuti. Il pubblico ministero della Dda milanese, Paola Biondolillo, ha chiesto la condanna a 6 anni di carcere per Claudio Carlo Gallo, 45enne agente infedele della Polizia Penitenziaria, addetto alla sezione Alta Sicurezza della casa circondariale di Pavia, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Come ricostruito dall’accusa, l’agente riceveva i “pizzini” dai due detenuti, Luigi Mancuso e Nicodemo Filippelli, esponenti di spicco della Locale di Legnano coinvolti nelle operazioni “Infinito” e “Bad Boys”, e li consegnava al 30enne Alessandro Magaraci, affiliato all’organizzazione già arrestato per associazione a delinquere di stampo mafioso, dietro appuntamento all’esterno del penitenziario. Nel corso delle indagini è stato documentato che in un’occasione Gallo, sollecitato da Mancuso a consegnare con la massima urgenza un “pizzino” a Magaraci, aveva addirittura scannerizzato il messaggio per inviarlo al complice tramite posta elettronica.
“Fai subito 6.000 in vaglia online, oggi subito a mio fratello”, si legge nel “pizzino” girato via email dall’agente infedele il 31 marzo 2011. “Velocissimo, oggi”, aveva scritto il detenuto alla fine del messaggio, tanto da spingere Gallo a commettere l’errore di trasformare il foglio di carta in formato digitale, tanto per accelerare i tempi. Tra Gallo e Magaraci sono stati registrati 208 contatti telefonici e un fitto scambio di email, che garantivano di fatto la circolazione di informazioni e direttive dentro e fuori dalla casa circondariale. L’agente si trova al momento in carcere, in attesa della sentenza con rito abbreviato che il gup, Maria Grazia Domanico, ha fissato il 9 gennaio.
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