Claudio Fava:mai con l’UDC,primarie a ottobre
redazione | Il 29, Ago 2010
Nuovo Ulivo? Beh, nuovo è un aggettivo impegnativo »
Fava:mai con l’UDC,primarie a ottobre
Nuovo Ulivo? Beh, nuovo è un aggettivo impegnativo »
Nuovo Ulivo? Beh, nuovo è un aggettivo impegnativo
», sorride Claudio Fava coordinatore di Sinistra e libertà. «Certo, Ulivo è unimmagine che ha forza evocativa e racconta una stagione di vittoria, ma è nuovo solo se non si limita a indicare chi sta dentro e chi sta fuori dal progetto, e costruisce unalternativa, una sfida allItalia». Non le sembra che ci sia questo aspetto nella proposta di Bersani?
«Alternativa per noi non vuol dire solo liberarsi di Berlusconi, ma incidere in profondità nel tessuto sociale e civile del Paese, che rischia di smarrire se stesso anche se Berlusconi va allopposizione».
Cosa dovrebbe avere questo Ulivo per essere nuovo?
«Porsi alcuni temi e darsi delle risposte, sul piano sociale, istituzionale, dei valori repubblicani. Penso al caso Fiat: la neutralità non è novità è un elemento di tatticismo, di pigrizia politica. Nuovo vuol dire cambiare lo sguardo nel merito, non immaginare solo alleanze tra partiti».
Bersani disegna due cerchi: un Ulivo e unAlleanza per la democrazia, allargata ad altre forze più lontane dal centrosinistra tradizionale, come lUdc, forse Montezemolo e i finiani
«Se lalleanza per la democrazia significa un governo istituzionale mettendo insieme pezzi di destra e di sinistra, mi sembra una proposta impraticabile. Io credo che, davanti a una maggioranza che non cè più, non ci siano alternative alle elezioni. A destra stanno facendo solo dei giri di walzer per decidere chi resta col cerino in mano. Non credo che i finiani torneranno allovile, a votare le impunità del premier».
Bersani però va oltre il governo istituzionale. Propone unalleanza per la democrazia per andare alle urne, una legislatura costituente per sgombrare il campo dalle macerie del berlusconismo. Voi siete disponibili?
«Una legislatura non può avere come ordine del giorno solo il ripristino della democrazia, bisogna affrontare i nodi economici e sociali del Paese. Non si possono accantonare per 5 anni queste emergenze, la definizione delle priorità sociali. Non si governa evocando la democrazia, bisogna fare delle scelte, quelle che non fece il governo Prodi e che per questo ha pagato. Tutto ciò non si può fare con unalleanza priva di un grado decente di coerenza politica».
Niente alleanza con Casini, dunque?
«Certo, a lui e a Fini ci unisce un senso rigoroso delle istituzioni, una cultura democratica, ma ci dividono molte cose, a partire da una lettura dei problemi sociali. Unalleanza con lUdc può anche essere vittoriosa, ma non può produrre un governo utile e coerente».
Dunque è daccordo con Veltroni che dice no a Sante Alleanze contro il Cavaliere?
«Una Santa Alleanza avrebbe senso per 3 mesi per fare una nuova legge elettorale. Ma come ho detto non ci sono le condizioni, non credo che Berlusconi starebbe tranquillo allopposizione. Unalleanza di quel tipo ha il sapore della difesa di un fortino assediato, ma qui bisogna andare allassalto dellaccampamento avversario per ricostruire le fondamenta di una nazione. Per farlo non basta unalleanza, neppure in odore di santità. Serve un progetto in odore di verità».
Non teme che un centrosinistra tradizionale sarebbe troppo debole contro Berlusconi e la Lega?
«La vittoria non si ottiene sommando partiti, ma solidificando unidea capace di parlare al futuro e alla maggior parte del Paese. In Italia ci sono stati momenti di grandi slanci vitali, anche contro la logica dei numeri. In Sicilia, in alcuni momenti, una ribellione civile ha ribaltato consuetudini decennali. Ma per costruire una rivolta culturale contro il berlusconismo ci vuole coraggio
».
Veniamo alle primarie. Per voi restano imprescindibili?
«Per noi un nuovo Ulivo esiste solo con le primarie, che non servono solo se si vota il giorno dopo. Servono innanzitutto a recuperare un rapporto vitale col Paese. La nostra proposta è chiara, ma continuiamo a ricevere attendismi, veti, tatticismi. Lunico che ha dato un via libera chiaro è stato Bersani, e di questo gli va dato atto».
Quando si dovrebbero fare?
«Al massimo entro ottobre, basta incontrarsi per stabilire data e modalità. Servirebbe poco, solo la volontà di farle e accettare il risultato».
Come giudica un ticket Chiamparino-Vendola?
«Un chiacchiericcio, le primarie sono tali se ci sono diversi progetti in corsa che si misurano col consenso. Stavolta non ci saranno finzioni o incoronazioni designate a tavolino».