banner bcc calabria

Cnal e FIL, Martorano, nomina nuovo Commissario Straordinario ASP Reggio Calabria

banner bcc calabria

banner bcc calabria

L’11 marzo prossimo scadrà il mandato affidato alla Commissione Straordinaria con DPR 11/03/2019 per la gestione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria.
Passati ben due dall’insediamento, peraltro in un periodo di forte stress per le strutture sanitarie provinciali a causa della pandemia in atto, dobbiamo registrare il sostanziale fallimento nel raggiungimento degli obiettivi assegnati: una debacle aggravata, se possibile, dalla coincidenza tra la nomina del prefetto Giovanni Meloni quale componente della struttura commissariale e la sua partecipazione attiva quale presidente della Commissione di accesso che ha portato allo scioglimento dell’ASP di Reggio Calabria, che avrebbe dovuto garantirgli in know-out sufficiente per intervenire concretamente sui problemi da lui stesso riscontrati.
Ebbene a ben vedere il DCA n. 25 del 10 febbraio 2021 del neo insediato Commissario ad Acta Guido Nicolò Longo, vengono nuovamente fissati gli obiettivi per la Commissione Straordinaria ASP RC, riprendendo quasi interamente i punti già stabiliti dal Governo che ne aveva decretato l’insediamento: un segno inequivocabile dell’assoluta inefficacia dell’azione amministrativa della Commissione Straordinaria. Ci riferiamo, in particolare, al timido tentativo fatto dalla Commissione Straordinaria di approvare i bilanci dal 2013 ad oggi e alla mancata ricongiunzione dei tempi di pagamento ai fornitori ai tempi della Direttiva Europea, che causa un enorme aggravio di spesa per interessi, risorse, sottolinea la Corte dei Conti, sottratte direttamente alle disponibilità di cure per i cittadini.
Chiediamo dunque che la scelta del nuovo Commissario ricada, questa volta, su un soggetto che, per competenze ed esperienza, sia in grado di sostenere la più grande Azienda della provincia, per dipendenti ed utenti, affinché garantisca finalmente i Livelli Essenziali di Assistenza ponendo anche un freno alla migrazione sanitaria che costa milioni di euro di Irpef e Irap.