Codacons su espropri Ponte sullo Stretto, “Stucchevole la questione del piano particellare degli espropri” Sorprende poi che atti i quali dovrebbero essere resi disponibili a chiunque, siano sottoposti ad accessi condizionati peraltro non funzionanti, mortificando i principi di trasparenza che devono animare le attività di tutta la Pubblica Amministrazione
E’ diventata stucchevole la questione degli atti relativi al Ponte sullo Stretto e al piano particellare degli espropri: da una parte l’A.D. della società Stretto di Messina S.p.A., il quale ha comunicato di avere inviato al Comune villese i link alla documentazione, dall’altra il Comune di Villa San Giovanni che afferma come gli atti non siano disponibili a causa di un non meglio precisato problema tecnico e in mezzo i cittadini in apprensione e appesi ad eventi che non si capisce ancora bene da chi dipendano.
Sorprende poi che atti i quali dovrebbero essere resi disponibili a chiunque, siano sottoposti ad accessi condizionati peraltro non funzionanti, mortificando i principi di trasparenza che devono animare le attività di tutta la Pubblica Amministrazione, in essa compresi sia il Comune di Villa San Giovanni, sia la società Stretto di Messina che, ricordiamolo, è una società in controllo pubblico.
Con l’obbiettivo di porre fine a questo intollerabile comportamento, proprio ieri il CODACONS provinciale ha inviato, al Prefetto di Reggio Calabria ed alla società Stretto di Messina, una nota chiedendo alla titolare dell’Ufficio Territoriale del Governo di intervenire tempestivamente per rimuovere ogni ostacolo informando, oltre che il MIMS, anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
A prescindere dalle posizioni di favorevoli o contrari all’attraversamento stabile dello stretto, questa associazione ha la volontà e l’obbligo statutario di difendere e tutelare, oltre che ogni cittadino, soprattutto i proprietari immobiliari che saranno oggetto di procedura espropriativa; Né sottovaluta che ove per l’ennesima volta le attività realizzative subissero uno stop improvviso, ci si troverebbe di fronte alla reiterata apposizione di un vincolo preordinato all’esproprio che deve essere sottoposto a penali.
Analogamente, non è concepibile che si continui a giocare, su più fronti, sul diritto alla vita, in esso compresi il diritto alla tutela della proprietà privata, il diritto a scelte di vita ed esistenziali che anche oggi vengono messe a rischio dal provare ad impedire quel “diritto alla conoscenza” che è un obbligo cui le amministrazioni pubbliche devono uniformarsi senza porre vincoli e condizioni, lasciando che ciascuno, singolo o formazione sociale, abbiano libero accesso ai documenti formati.
Responsabile Provinciale CODACONS
Avv. Antonia Condemi