Coldiretti contro piattaforma rifiuti a Castrovillari Presentate osservazioni alla Regione Calabria
La Coldiretti Calabria ha presentato alla Regione Calabria dettagliate osservazioni alla richiesta per l’ottenimento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (IPPC) con contestuale procedura VIA per il progetto di una piattaforma per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti, presentato dalla Ditta Ecologica Sud Servizi Srl. che dovrebbe sorgere in località Cammarata di Castrovillari, comune dove ancora non è stata effettuata la tombatura della discarica di Campolescio.. “Siamo conseguenti e coerenti con la posizione assunta di contrarietà – dichiara Pietro Molinaro – e presa visione e valutato il progetto – riferisce – abbiamo esercitato il diritto dovere di forza sociale.
Le osservazioni presentate, spaziano minuziosamente dai rifiuti pericolosi, alla quantità di rifiuti previsti ed il loro arrivo da altre regioni (oltre 402mila tonnellate l’anno) e dal circuito privato con una grossa fetta di materiale rappresentata dai fanghi di depurazione. E poi ancora: l’indeterminatezza della tipologia di rifiuti in rapporto agli ambiti di provenienza con il rischio sociale, connesso a siffatte iniziative, che vista la quantità di rifiuti in gioco rappresenta un ulteriore elemento che deve avere peso nella valutazione del progetto. Le osservazioni insistono sulla violazione dell’art. 21 D.Lgs. 228/01 poiché vi è la presenza di colture protette dalla normativa europea con produzioni di particolare qualità e tipicità nonché di zone con specifico interesse agrituristico. Un mega-impianto di trattamento di rifiuti – precisa Coldiretti – situato nell’adiacenza di coltivazioni di prodotti con marchi di qualità, attività di produzione e lavorazione di prodotti biologici, attività di trasformazione di prodotti alimentari (latte e ortofrutta), è assolutamente incompatibile.
Il sito dell’impianto di Cammarata ricade nel cuore stesso del Distretto Agroalimentare di Qualità di Sibari, istituito con Legge Regionale a seguito, è il caso di sottolinearlo, di una proposta di legge di iniziativa popolare. L’area del Distretto è il 10% del territorio calabrese, eppure da essa esita il 45% della produzione agro-alimentare della nostra regione, di cui il 70% esportata all’estero con circa 5.000 gli occupati nel settore agro-alimentare. La rilevanza, sotto molteplici aspetti – ambientale, economico, occupazionale- del Distretto e delle attività in esso svolte hanno trovato eco e conferma anche nella Legge Urbanistica Regionale che prevede divieti specifici nelle zone a destinazione agricola. Sono state poi fatte ulteriore osservazioni su incompatibilità con strumenti tecnici comunali, provinciali e regionali. In base alle argomentazioni motivate ed esposte la Coldiretti Calabria chiede di non concedere l’autorizzazione alla piattaforma.