Olio tunisino a “dazio zero”, Coldiretti lancia un monito Molinaro: «La Conferenza Stato-Regioni intervenga sull’Unione Europea». Sollecitati Il Presidente Oliverio e i deputati Rosato e N. Oliverio
Oltre 35 mila tonnellate di olio d’oliva tunisino a “dazio zero” stanno per arrivare in Italia e invaderà in buona parte anche la Calabria. Le ripercussioni saranno drammatiche e Coldiretti Calabria anche nel corso del convegno che si è svolto a Botricello (CZ) alla presenza tra gli altri del Presidente Mario Oliverio, del capogruppo alla Camera dei Deputati Ettore Rosato e del capogruppo in commissione agricoltura Nicodemo Oliverio, ha lanciato l’allarme poiché, precisa Pietro Molinaro presidente Regionale dell’organizzazione “ l’olio tunisino costa meno di due €uro, ha il record di offerte speciali nella grande distribuzione e mortificherà i produttori calabresi che investono in qualità, tecnologia e innovazione. sempre di più orientata a produrre olio di qualità. Il via libera della Commissione internazionale del Parlamento €uropeo – continua – , porterà 35 mila tonnellate di olio d’oliva tunisino a “dazio zero”, per il 2016 e 2017 sono già in preventivo, dopo che nel 2015 in Italia sono aumentate del 520% le importazioni. Il nuovo contingente agevolato – sottolinea la Coldiretti – va tra l’altro ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi “agevolati” oltre quota 90mila tonnellate. E’ una situazione paradossale – prosegue – abbiamo primati invidiabili sia nelle Denominazioni di Origine Protetta sia nella varietà di olive che garantiscono i primi posti anche dal punto di vista occupazionale e l’immissione di tutto questo olio, genererà inevitabilmente un notevole danno al nostro olio. Ancora una volta in Europa il settore agricolo diventa merce di scambio senza alcuna considerazione del pesante impatto sul piano economico, occupazionale ed ambientale sui nostri territori” ribadisce Molinaro. Il rischio concreto in un anno importante per la ripresa dell’olivicoltura è – denuncia Molinaro – il moltiplicarsi di frodi, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei nostri produttori e dei cittadini – consumatori. Diventa dunque ancora più urgente arrivare all’attuazione completa delle norme già varate con la legge salva olio la n. 9 del 2013, dai controlli per la valutazione organolettica ai regimi di importazione per verificare la qualità merceologica dei prodotti in entrata. La parola definitiva sul dossier olio tunisino” passa alla Assemblea plenaria dell’Europarlamento che dovrà esprimere il proprio parere definitivo sulla proposta della Commissione Europea e per questo occorre una forte presa di posizione della nostra Regione unitamente alle altre Regioni del Sud in sede di conferenza Stato – Regioni affinchè ci possa essere un pressing forte sull’UE attraverso i Parlamentari Europei.
Dati sintetici olivicoltura calabrese
Superficie olivetata di 185.915 ettari pari ad un terzo della Superficie Agricola Utilizzata regionale e con 51.388.000 piante, la Calabria è la seconda regione olivicola Italiana dopo la Puglia.
La SAU olivicola dal 2000 al 2010 è aumentata del 16,6% nonostante una riduzione di circa 7000 aziende, l’11% della SAU è destinata alla produzione di olive da mensa (pari a 20.450 ha circa).
Sono oltre 21 le varietà di olive che hanno consentito il riconoscimento delle Dop Bruzio, Lamezia e Alto Crotonese nonché della IGP Olio di Calabria.
La filiera Olio in Calabria conta: 754 frantoi attivi con diversi centri di imbottigliamento e oltre 137.000 aziende olivicole.
Ad oggi sono oltre 50 le filiere certificate in Calabria.
La produzione stimata per la campagna 2015/2016 è di 246.000 tonnellate di olio.