Come cambia Internet: esperti a confronto nel convegno organizzato da “Adr Company”
redazione | Il 17, Apr 2013
Si è parlato di tali trasformazioni, ma soprattutto della “Risoluzione delle controversie sui nomi a dominio” durante il convegno che si è svolto all’ “è Hotel” di Reggio Calabria
Come cambia Internet: esperti a confronto nel convegno organizzato da “Adr Company”
Si è parlato di tali trasformazioni, ma soprattutto della “Risoluzione delle controversie sui nomi a dominio” durante il convegno che si è svolto all’ “è Hotel” di Reggio Calabria
Il volto di internet sta cambiando. Non solo esternamente, con i moderni supporti telematici, ma anche internamente. Infatti con la decisione di liberalizzare il numero dei domini di primo livello, sia generici (.com, .org, .net) che geografici (.it, .fr, .uk) la “sfera” del web è destinata ad allargarsi ulteriormente con conseguenti problematiche di natura tecnica e legale.
Si è parlato di tali trasformazioni, ma soprattutto della “Risoluzione delle controversie sui nomi a dominio” durante il convegno promosso dall’ADR Company, che si è svolto all’ “è Hotel” di Reggio Calabria.
Dopo i saluti delle autorità presenti e dell’avvocato Domenico Callea, in rappresentanza della dirigenza dell’ADR Company, ha preso la parola il Dr. Richard Hill (Panellist presso WIPO) che ha presentato nel dettaglio l’organismo che controlla e gestisce la rete ovvero l’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers). Hill ha spiegato alla numerosa platea, cos’è un dominio e perché risulta così importante (visto che indentifica in maniera chiara e immediata un soggetto/ente) sia a livello commerciale che istituzionale; con un excursus storico sulla modalità di acquisizione del dominio stesso, l’esperto del Wipo ha inoltre sottolineato i vari cambiamenti dal 1994 ad oggi; infine ha fotografato in i rapporti diplomatici tra ICANN e i governi internazionali.
Inquadrato il tema dell’incontro, la prof.ssa Rita Rossi (Rappresentante del CNR- organismo che con un suo istituto controlla il sistema in Italia) ha spiegato dati alla mano, qual è la situazione dello Stivale. «Le regole di assegnazione – ha dichiarato – e gestione dei nomi a dominio devono tener conto dei tracciati tecnici e dei tracciati legali. Questo comporta una continua rivisitazione delle regole per i vari cambiamenti dei due settori». In Italia esiste un registro di tutti i nomi a dominio, tale struttura è composta da varie anime che si occupano di specifici settori. «Inoltre – ha continuano l’esponente del CNR – nel nostro Paese esistono i prestatori del servizio di risoluzione extragiudiziale delle dispute (PSRD) dei nomi a dominio che sono chiamati a rispondere a determinati criteri di equità e trasparenza, fissati dal Registro.it stesso».
Sulla moltitudine di diritti che concorrono in rete ha invece posto l’accento, Andrea Sirotti Gaudenzi, avvocato cassazionista e docente universitario. Gaudenzi ha spiegato innanzitutto che la base normativa è comunitaria (UE), e attraverso esempi concreti ha evidenziato che i problemi legali che si possono incontrare sono realmente tanti, ma hanno una base comune, legata alla natura e alla funzione del nome a dominio.
La procedura di riassegnazione dei domini, nel nostro Paese, è stata analizzata nello specifico dall’esperto in materia, Enzo Fogliani, componente fra le altre cose, del gruppo di lavoro permanente in materia di regole e procedure di assegnazione dei nomi a dominio e di risoluzione delle dispute del “Comitato di Indirizzo del Registro del ccTLD.it”. «L’obbiettivo primario degli enti conduttori (PSRD) – ha affermato – è quello di arginare le frodi, quindi bloccare tutte quelle azioni di “cybersquatting”, “typosquatting” e altre forme di utilizzo abusivo o improprio dei nomi a dominio».
In questo contesto anche la figura dell’avvocato, sta assumendo progressivamente un ruolo ben diverso rispetto al passato. «Il giurista oggi – ha puntualizzato l’avvocato e docente universitaria, Francesca Panuccio – deve essere pronto ad adattarsi ai vari cambiamenti del mondo che toccano il sistema legale. La risoluzione delle vertenze in rete è sempre in itinere perché viaggia con i cambiamenti tecnologici che sono continui. Il giurista deve essere la sintesi tra conoscenza e azione. Deve ricoprire nel migliore dei modi il ruolo di “problem-solver”. Il tutto – ha dichiarato infine la prof.ssa Panuccio – rispettando gli aspetti deontologici della professione».