Comitato ordine e sicurezza, Fuda: “Territorio pronto alle nuove sfide su accoglienza, governance locale e ambiente” Nel corso dell'incontro con il ministro dell'Interno Lamorgese, il consigliere metropolitano delegato ha affrontato alcuni temi cruciali per le comunità reggine, dal sistema di gestione degli sbarchi, alle prospettive riguardanti l'unione dei Comuni fino al miglioramento della tutela ambientale
Rilancio del sistema di accoglienza rivolto ai migranti, nuovo impulso sul fronte della creazione di un sistema di governance territoriale in grado di garantire maggiore efficienza nei servizi resi ai cittadini e riorganizzazione delle attività in materia di salvaguardia ambientale poste in essere dalla Città metropolitana. Si è discusso anche di questi temi nel corso dei lavori del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto nella prefettura di Reggio Calabria alla presenza del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese e a cui ha preso parte il consigliere metropolitano (con deleghe, tra le altre cose, su Ambiente, Ciclo integrato dei rifiuti e Polizia metropolitana), Salvatore Fuda.
Una disamina esaustiva quella offerta dal rappresentante della Metrocity al capo del Viminale in cui sono emerse in modo chiaro, la volontà e l’impegno del territorio metropolitano reggino nel voler intraprendere un percorso di autentico e concreto cambiamento su temi considerati di rilevanza strategica.
“Al ministro Lamorgese abbiamo illustrato lo stato dell’arte del nostro territorio – ha evidenziato Fuda – con particolare riferimento allo scenario che vede le nostre comunità locali far fronte ogni anno, ed in modo specifico in questo periodo, al fenomeno degli sbarchi dei migranti le cui rotte, com’è noto, vedono i litorali reggini quali punti di primo approdo. Una pressione ed una responsabilità che investono da anni il nostro territorio e a cui i Comuni offrono da sempre un contributo decisivo ed importante, spesso peraltro senza alcun clamore e cercando di garantire, di concerto con la Prefettura, le forze dell’ordine e le associazioni di volontariato, non solo accoglienza e assistenza sanitaria ma anche tanta umanità. Un approccio che, storicamente, vede le nostre comunità sempre pronte a gestire questo fenomeno epocale, silenziosamente e con spirito solidale. In questa direzione, abbiamo evidenziato al ministro Lamorgese la necessità di sostenere i Comuni rivieraschi del territorio reggino, rilanciando il percorso avviato dalla Prefettura per la creazione di un modello di hotspot diffuso che possa dar vita ad una rete strutturata di prima accoglienza, in grado di facilitare il lavoro dei Comuni nel momento in cui si verificano gli sbarchi”.
Al centro del confronto, inoltre, è stato posto anche il tema del riassetto della governance locale all’interno del territorio metropolitano. “Un contesto – ha spiegato Fuda – composto da tante piccole e piccolissime realtà comunali e dunque ancora troppo frammentato e spesso incapace di garantire servizi adeguati ai cittadini. Con il ministro Lamorgese ci siamo confrontati sul percorso istituzionale che la Città metropolitana intende sostenere a favore delle unioni di comuni o comunque di quelle forme di aggregazione territoriale che possano rilanciare in modo efficiente e sostenibile le singole governance locali. Si tratta di un processo importante che riguarda il presente e il futuro del nostro territorio ma che occorre affrontare compiendo un deciso salto di qualità e soprattutto mettendoci alle spalle campanilismi e particolarismi. Non si tratta più di chiedere semplicemente l’aumento di personale per ogni singolo Comune, ma occorre guardare alla semplificazione dei processi amministrativi ed a percorsi comuni in grado di agevolare l’associazione di servizi rivolti alla collettività. Un cammino che la Città metropolitana intende portare avanti anche nel quadro del dialogo in atto con la Regione Calabria sul fronte delle deleghe che il nostro Ente attende ancora di ricevere”.
Da ultimo, infine, si è discusso anche di come ridare impulso alle attività in materia di tutela ambientale, “attraverso – ha sottolineato il consigliere Fuda – una riorganizzazione del lavoro della Polizia metropolitana che punti su quella che era la mission originaria del Corpo, ovvero la salvaguardia e la cura dell’ambiente. Una riprogrammazione dei servizi che ci può consentire di rafforzare le azioni a tutela delle aste delle fiumare, nel contrasto all’abbandono dei rifiuti e in linea più generale, per il monitoraggio delle aree maggiormente a rischio”.