Comitato regionale Piccola Industria, nominati i quattro vicepresidenti
redazione | Il 28, Set 2013
Nel corso della seduta dell’organo di Confindustria Calabria, che si è riunito nell’occasione a Reggio, si è discusso anche di ciclo economico e programmazione comunitaria. Il presidente della sezione reggina, Filippo Arecchi: «Economia locale in profonda stagnazione, le risorse europee da sole non bastano. Occorrono interventi mirati a sostegno dei redditi e sulla riduzione del costo del lavoro»
Comitato regionale Piccola Industria, nominati i quattro vicepresidenti
Nel corso della seduta dell’organo di Confindustria Calabria, che si è riunito nell’occasione a Reggio, si è discusso anche di ciclo economico e programmazione comunitaria. Il presidente della sezione reggina, Filippo Arecchi: «Economia locale in profonda stagnazione, le risorse europee da sole non bastano. Occorrono interventi mirati a sostegno dei redditi e sulla riduzione del costo del lavoro»
Si è svolta nel salone degli Industriali di Reggio Calabria l’assemblea regionale del Comitato Piccola Industria. Alla riunione, coordinata dal presidente Aldo Ferrara, hanno partecipato i massimi rappresentanti degli organi provinciali del Comitato e i relativi delegati, che hanno proceduto alla elezione dei quattro vicepresidenti, ciascuno dei quali espressione di una sezione territoriale. Si tratta di Paolo Falzea (Reggio Calabria), Demetrio Metallo (Cosenza), Alessandro Cuomo (Crotone) e Domenico Calafati (Vibo Valentia). Ma l’incontro ha rappresentato anche l’occasione per presentare il nuovo vicepresidente del comitato reggino della Piccola Industria, Samuele Furfaro, recentemente premiato per la sua proposta imprenditoriale nell’ambito della manifestazione “Start cup Calabria 2013”.
La difficile congiuntura economica non poteva che essere uno degli argomenti più attuali fra quelli posti all’ordine del giorno. Gli imprenditori del Comitato Piccola Industria hanno analizzato le difficoltà che interessano da vicino il territorio calabrese e indicato le vie da percorrere per una reale ripresa del ciclo economico.
In tal senso sono state individuate alcune aree strategiche per la programmazione comunitaria per il periodo 2014 – 2020, tra cui gli interventi sul fronte della legalità, del turismo, dei trasporti e delle start up.
Nel corso dell’assemblea è stata inoltre rimarcata la necessità di individuare le azioni strategiche necessarie per restituire competitività al sistema produttivo: la facilitazione dell’accesso al credito tramite i Fondi di garanzia, l’incentivazione del settore manifatturiero (legno, agroalimentare, metalmeccanico), delle start up innovative e delle reti di impresa.
La riunione, inoltre, ha fatto emergere ancora una volta la necessità di non disperdere gli ingenti finanziamenti provenienti dall’Unione Europea, come già successo negli anni scorsi, e l’esigenza, prima di spendere le risorse stesse, di redigere una “road map” con l’indicazione chiara del modello economico su cui fondare il futuro della Calabria. Tutto ciò al fine di concentrare gli investimenti su progetti imprenditoriali di ampia prospettiva.
«La cronica incapacità delle classi dirigenti di affrontare in modo obiettivo ed adeguato la devastante crisi che ci sta attanagliando ormai da anni – afferma Filippo Arecchi, presidente del Comitato Piccola Industria di Reggio Calabria – ci spinge ad agire in maniera risoluta e a sollecitare opportune contromisure per rimediare a ciò che sta succedendo soprattutto nello scenario locale, caratterizzato da una profonda stagnazione dei consumi e dalla mancanza di nuovi investimenti. La programmazione comunitaria – prosegue l’industriale reggino – pur essendo un’occasione da cogliere al volo, non è l’unica soluzione possibile per il rilancio dell’economia. Occorre infatti sostenere i redditi con interventi mirati alla riduzione del costo del lavoro, che favoriscano sia le imprese che i dipendenti. Il sostegno al reddito è l’unico possibile traino dei consumi e questi ultimi fungeranno da stimolo all’avvio di investimenti importanti da parte delle imprese, che non siano, quindi, fini a loro stessi. Non possiamo attendere oltre – conclude Arecchi – il nostro Paese e la nostra regione non sono più competitivi rispetto a molti altri Stati esteri. Bisogna agire anche sul fronte dello snellimento della burocrazia statale e regionale che molto spesso costituisce un deterrente per l’attrazione di capitali esteri».
Nel corso dell’assemblea, gli intervenuti sono stati omaggiati con alcune eccellenze tipiche della provincia di Reggio, offerti dall’azienda vinicola Tramontana, dall’oleificio Capogreco e dalla Mauro Caffè.