LOCRI (RC) – La commissione parlamentare antimafia ha proseguito nel suo viaggio in Calabria facendo tappa a Locri dopo aver visitato giovedì Reggio Calabria.
Nell’antica città della Magna Graecia la presidente dell’organismo parlamentare, Rosy Bindi, ha colto l’occasione per annunciare come «per contrastare il fenomeno del crimine organizzato, chiederemo al Governo centrale maggiori interventi in Calabria in fatto di mezzi e forze dell’ ordine ed il potenziamento della Procura di Catanzaro, della Procura, del Tribunale e dell’Ufficio del giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria e del Tribunale di Locri».
Ma Rosy Bindi ha anche aggiunto che «saranno però necessari collaborazione, un atteggiamento diverso e soprattutto schiena dritta, da parte della classe dirigente, della politica e dei cittadini calabresi», questo perché «la ‘ndrangheta – ha proseguito – è una realtà criminale mondiale anche se la casa madre continua ad essere a Reggio Calabria e nella sua provincia».
Secondo la Commissione «i diversi raid o attentati di natura criminale che si sono verificati anche di recente in questo territorio e anche contro le istituzioni pubbliche, stanno a significare una sorta di reazione, ai risultati raggiunti in tema di contrasto e di bonifica di alcune aree da parte delle forze dell’ordine, da parte delle organizzazioni criminali. È insomma una ‘ndrangheta braccata che va ancora di più colpita su quello che allo stato è la fonte di guadagno maggiore: il traffico su vasta scala di droga».
Nel corso della seduta la commissione ha sentito il procuratore di Locri Luigi D’Alessio, i commissari prefettizi di Africo e Bovalino, il sindaco di Gioiosa Ionica Salvatore Fuda ed il presidente dell’associazione dei Comuni della Locride Giorgio Imperitura, sindaco di Martone, comune in cui nelle settimane scorse è stato incendiato lo scuolabus. Nel pomeriggio sono stati nuovamente ascoltati, sulle tematiche riguardanti la Locride, il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, l’aggiunto Nicola Gratteri, ed i vertici provinciali delle forze dell’ordine.
A margine della visita, Rosy Bindi è intervenuta anche sulla polemica che ha riguardato il sottosegretario Marco Minniti e le sue recenti dichiarazioni su Platì e la successiva manifestazione di protesta svoltasi proprio a Platì: «È sorprendente – ha affermato Bindi – che le parole del sottosegretario Minniti abbiano destato tante reazioni strumentali, perché non possono offendere chi vuole il riscatto del territorio calabrese. Con particolare sofferenza aggiungo che mi ha sorpreso e amareggiato che anche la Chiesa di Platì non sia stata capace in questa occasione di seguire la verità, ma di assecondare l’iniziativa prestando anche la sala parrocchiale».
In sostanza, Minniti nel corso di una riunione riservata a Bruxelles sul terrorismo avrebbe detto che «il livello di radicamento del terrorismo jihadista a Molenbeeck è come quello della ‘ndrangheta a Platì». Sulla manifestazione svoltasi a Platì poi, la presidente della commissioni Antimafia, ha precisato come sia stato «distorto il senso delle parole del sottosegretario» ed ha aggiunto che all’evento «hanno partecipato cittadini imbarazzati dalla presenza di persone strettamente legate a famiglie della ‘ndrangheta».
Inoltre, Rosy Bindi si è detta «sorpresa e ferita dall’atteggiamento della Diocesi di Locri-Gerace che ha offerto in qualche modo una sorta di solidarietà, avallando l’idea che la ‘ndrangheta è ormai un retaggio del passato e non purtroppo una realtà di oggi che bisognerà combattere se vogliamo liberare il territorio e dare futuro a questa terra». Alla luce di tutto ciò, Rosy Bindi ha espresso «solidarietà e vicinanza personali all’on. Marco Minniti. Con le sue parole ha voluto indicare il radicamento del terrorismo in Belgio e in altre capitali europee. E quale paragone più efficace avrebbe potuto fare contro una comunità che protegge per mesi un terrorista e famiglie mafiose, di camorra e di ‘ndrangheta che proteggono i propri familiari durante le operazioni delle forze dell’ordine, cercando di evitare anche gli arresti?».