Comunali Bovalino, si delineano gli schieramenti elettorali Nell'ambito del centrodestra potrebbero esserci due competitor diversi
di Pasquale Rosaci
“Il compito del medico è prolungare la vita e non è suo compito prolungare l’atto della morte>”, diceva così Thomas Jeeves Horder. Ed è per questo motivo che nel mese di aprile 2015 a reggere le sorti del Comune di Bovalino (Rc) sono stati chiamati a svolgere la propria attività istituzionale i tre attuali Commissari straordinari (Gentile, Consolo e Correale) nominati a seguito dello scioglimento del consiglio comunale a guida Mittiga, decretato dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’Interno. Questi, come medici al capezzale dell’ammalato, devono prima di tutto dispensare la giusta terapia per riportare in auge due elementi fondamentali in seno all’attività amministrativa dell’Ente come la “legalità” e la “trasparenza” e poi rimettere il paese sui giusti binari dello sviluppo sociale e della crescita economica per ridare dignità ad un paese duramente colpito al cuore per colpe non sue. E’ con questa premessa, e nell’attesa di entrare tra qualche mese nel vivo della competizione elettorale, che registriamo a Bovalino (Rc) il ritorno alla luce della politica che dopo essere rimasta per un lungo periodo in religioso silenzio comincia a muovere i primi passi man mano che ci si avvicina sempre più alla scadenza elettorale per il rinnovo del consiglio comunale. A dire il vero un tiepido tentativo di coinvolgere le diverse anime politiche e sociali del paese c’era già stato nei mesi scorsi quando si è tentato di costruire un soggetto a dire il vero politicamente “ibrido”, denominato “patto per il paese”, che avrebbe dovuto raggruppare sotto un’unica bandiera i rappresentanti delle diverse coalizioni (di centrodestra e di centrosinistra), i vari esponenti dei gruppi attivi sul territorio ed i volenterosi cittadini, che animati da un forte senso di rivalsa e appartenenza, avrebbero dovuto sposare in pieno l’ambizioso progetto; ma il tentativo è miseramente fallito ancor prima di nascere, probabilmente per il fatto di non aver trovato al suo interno sinergici motivi di aggregazione oppure semplicemente perchè non è stato possibile, come spesso accade, far convivere tanti galli nello stesso pollaio. Di conseguenza la palla è passata nelle mani delle Associazioni e dei movimenti politico-culturali (due su tutti: “Agave” e “Nuova calabria”) che, forti ognuno del proprio consolidamento in seno al tessuto sociale si muovono già in un clima dal sapore squisitamente pre-elettorale. E non è finita qui, perchè è dell’altro giorno la notizia trapelata per le vie ed i vicoli di Bovalino che nell’ambito della stessa coalizione di centrodestra, si starebbe per costituire in maniera del tutto autonoma e parallela un altro soggetto politico con l’intenzione di correre in proprio nella futura campagna elettorale. Il fatto se vero, oltre ad essere eclatante è di una certa rilevanza politica perchè mette a nudo l’esistenza di tanti e tali contrasti divenuti nel frattempo ineludibili in seno a quella sponda politica. Di contro, registriamo invece la presenza del movimento politico-culturale “Agave”, che forte di un percorso “lineare e coerente” sviluppato sul territorio in più di un anno di intensa attività condotta a stretto contatto con le Istituzioni e la cittadinanza, lo pone come un validissimo ed accreditato interlocutore nella corsa alla guida del paese anche se ancora, vista la nebulosità dello scenario politico locale in contrapposizione, non sappiamo contro chi. L’obiettivo di Agave è quello di portare avanti una politica “corporativa” che pone al centro del proprio interesse il benessere del cittadino e della comunità intera, e per questo si è schierata da subito sui temi caldi che interessano la società per creare consenso intorno alle sue proposte. L’idea è quella di perseguire politiche improntate ai valori sociali in maniera da poter svolgere un ruolo propulsivo che coinvolga anche altre componenti fondamentali della società civile e che facciano risvegliare le coscienze fin qui sopite di parte della cittadinanza.