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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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Comunali Taurianova, Biasi, “con Salvini e la Lega mi sono re-innamorato della politica” Ieri sera il comizio dell’ex sindaco, con la presenza del vicepresidente della giunta regionale Nino Spirlì autore di un’altra delle sue “performance” dopo i “cornuti della cultura”, ieri gli “attributi” nelle liste

Comunali Taurianova, Biasi, “con Salvini e la Lega mi sono re-innamorato della politica” Ieri sera il comizio dell’ex sindaco, con la presenza del vicepresidente della giunta regionale Nino Spirlì autore di un’altra delle sue “performance” dopo i “cornuti della cultura”, ieri gli “attributi” nelle liste

“Chi quel gong percuoterà apparire la vedrà bianca al pari della giada fredda come quella spada è la bella Turandot!”, così tra le note (per l’ennesima volta) di “Nessun dorma” di Puccini e, tra gadget, un panino accompagnata da una lattina di Coca-Cola “zero zuccheri”, inizia il comizio della Lega a Taurianova.
Ieri sera il primo comizio dell’ex sindaco Roy Biasi con il suo primo comizio, candidato del Carroccio a primo cittadino di Taurianova, facente parte di una coalizione composta da tre liste, Cultura e Identità, già presente la volta scorsa e “Taurianova al Centro” del vicesindaco pro tempore elettorale Nino Caridi, colui che ha la pancetta piena di soluzioni.
Prima dell’intervento dell’ex sindaco, in una serata ricca di personaggi del Carroccio compreso il vicesegretario federale della Lega Andrea Crippa (contestato più volte durante il suo intervento), c’era il segretario regionale calabrese Cristian Invernizzi, il consigliere regionale Tilde Minasi e dulcis in fundo il vicepresidente della giunta regionale calabrese Nino Spirlì.
Iniziano a parlare tre dei candidati della coalizione per poi iniziare con Tilde Minasi, segue a ruota l’esponente della giunta regionale, il vice di Jole Santelli, Nino Spirlì che inizia con “Chiedetemi se sono felice?”, e, “non abbiamo avuto bisogno di avere tappi per tappare le buche” perché “noi abbiamo liste con i contro coglioni, come si suol dire”, dopo i “cornuti della cultura” dell’altra volta, un’altra performance istituzionale del nostro Nino taurianovese.
Spirlì poi ha sottolineato il fatto di essere dei “congiunti” e poi, “qualcuno ha cercato di tirarmi in ballo”, rispondendo “invitami a ballare un tango invece di parlare di me quando non ci sono (…) sono più bravo a ballare il tango che sentirti di cazzate quando io non ci sono”. Poi, il solito elogio a Nino Caridi il quale ha abbracciato il progetto, il solito “canto delle sirene” e stavolta c’è pure il “cappio per il cane” che lo stesso ha evitato per andare con Biasi. E, “che si aspettano attacchi e volgarità”, “ma noi noi risponderemo”. Poi parte la difesa dei carnevali passati e c’è la rivelazione (fino ad ora sconosciuta) che Taurianova aveva delle famiglie che campavano solo con i carnevali. Parla difesa di Biasi in quanto gli si imputano delle “marachelle”, visto che dopo di lui ci sono stati commissari prefettizi e che se avesse fatto quello che gli si imputa sarebbe stato già in galera.
Poi, il vice della Santelli, alta figura istituzionale, si sofferma sui rapporti a volte anche contrastanti con Biasi e con “qualche calcio nel culo”, paragonando lui e Biasi come San Pietro con Gesù Cristo (sic!), in quel gallo che cantò tre volte per il tradimento dello stesso Pietro a Gesù, “succede tra amici a volte”, ma non spiega chi dei due è San Pietro e chi Gesù. Però tra gli amici ci sono “i Giuda, i traditori” e si sa che fine hanno fatto, “ed è stata l’unica volta che Dio non ha perdonato” e, non si comprende il riferimento, chiude lasciando la parola al “bovaro” Cristian Invernizzi, segretario regionale della Lega. Poi in ordine Andrea Crippa, il vice di Matteo Salvini il quale come abbiamo già scritto è stato contestato dalla piazza in diversi passaggi durante il suo intervento.
Subito dopo parla Roy Biasi e subito ricorda il compianto Alfonso Martino detto “Fofò”, “una persona bellissima che io ho convinto di prestare alla politica, sempre vicino ai più deboli (…) prima campagna elettorale senza di lui”. Dopo aver ringraziato tutti i suoi ospiti compreso il “lustro alla città” Nino Spirlì, hanno una lealtà come “tra moglie e marito” e che dal 23 “romperemo le palle”, pure lui con il “come si suol dire”. E paragonando la Calabria al Veneto, “anche lì con le scarpe allacciate al collo, poi sono diventati imprenditori”. E dopo l’elogio al Nord sulla loro “concretezza”, dichiara che con Salvini e la Lega si è “re-innamorato di fare politica” dopo essere stato lontano.
“Noi siamo orgogliosi di avere un capitano come Matteo Salvini, voi non c’avete nessun capitano”, tuona Biasi, e viene premiata la meritocrazia e c’è “coerenza, lealtà, fraternità e non serpi velenosi”. Con una stoccata a chi ha fischiato “perché non sanno nemmeno perché fischiano”.
E dopo l’invito al “capitano” Salvini per capire di che “pasta” siamo fatti. Poi inizia a parlare di Taurianova, “qualcuno viene chi, abitando sulla luna dicendo che Taurianova funziona, con questa agenda 2030 con le sue benedette cinque p, ci ha fatto due p così (…), una Taurianova che non esiste”. “La gente di Taurianova ha bisogno di farsi la doccia (…) il primo impegno porteremo l’acqua nella casa di tutti (…) riprenderemo il paese dalle fondamenta, iniziando dall’ordinaria amministrazione”. Poi Biasi rimarca le sue opere nei suoi dieci anni da sindaco, dicendo che ci sono 150 opere contro chi (Scionti ndr), pubblicizza in un video “tre opere in quattro anni”. Smentisce ancora il cosiddetto “tesoretto” di Argiroffi dicendo che “Taurianova era Beirut”, insistendo (ancora ndr) che all’epoca il Comune era in pre-dissesto e che poi loro sono stati bravi a trovare la “spunta dei residui attivi e passivi” ed hanno trovato i soldi grazie alla loro bravura.
Poi ha parlato della movida nella sua amministrazione, poi ritorna sulla Consulta, in cui all’epoca c’erano 62 associazioni, rimarcando il fatto di togliere la Consulta dallo Statuto comunale, “ma non le associazioni”. E che “non si fa politica con le associazioni, non diventano partito prima delle elezioni (…) non si può portare il panettone e mascherine durante il Covid nelle case come pro loco e poi diventare Forza Italia, per questo non ci andiamo insieme”, e ancora, “(…) la vera Forza Italia sta su questo palco e lo dimostreremo a qualche deputato presuntuoso (il riferimento è a Francesco Cannizzaro ndr), che ha detto che siamo una piccola minuta minoranza, lo vedremo il 23 mattina quando ‘Taurianova la città al Centro’ prenderà il doppio dei voti di Forza Italia (…) ci toglieremo tanti sassolini dalla scarpa”.
Continua ancora Biasi dicendo che dopo aver ripristinato l’ordinario, andremo subito a mettere mano a diverse condizioni strutturali necessarie e ritornando sulla Consulta afferma che quando ci sarà un’amministrazione eletta democraticamente non ce ne sarà bisogno, visto che all’epoca era nato per intermediare con i commissari prefettizi. Poi i presidenti diventano “supporter dei vari sindaci (…), toglieremo questo giocattolo politico in mano a delle persone che non devono fare politica”. Poi parla del Piano Strutturale Comunale, abbandonato dopo che lui se n’è andato, visto che aveva dato l’incarico a un progettista poi revocato dai suoi successori.
Accusa Scionti di non aver istituito le commissioni, e che la delibera a “consumo zero”, l’hanno votata e che appena si insedierà verrà revocata.
“Dare la possibilità a tanti imprenditori a creare posti di lavoro”, questo ci differenzia come centrodestra, visto che l’altro centrodestra è rappresentato da un candidato (Prestileo ndr) che, prima “è stato eletto nelle fila di Scionti e poi l’ha mandato a casa miseramente (…) allora aveva ragione Scionti sulla ‘pennacchite’ perché se uno fa un progetto nel centrosinistra, si candida nel Pd, poi quel progetto fallisce non diventa poi candidato nel centrodestra, ma nel centrosinistra”, poi Biasi si sofferma sulle parole dell’ex candidata a sindaco Cettina Nicolosi durante la presentazione della coalizione “Ripartiamo Taurianova” la quale diceva di avere una “corazzata”, Biasi affonda dicendo “che la candidata non aveva portato tanta fortuna, visto che noi con ‘Cultura e Identità’ Abbiamo preso più di tutte le sue liste” e ritorna sul fatto che non hanno fatto accordi perché gli avevano chiesto incarichi “senza pesarsi e quindi li hanno rispediti al mittente”.
Poi parla del suo essere un “usato sicuro”, di due imprenditori (lombardi e romani), i quali vorrebbero investire a Taurianova portando 150 posti di lavoro, 70 a San Martino e 80 a Taurianova di tipo sanitario ed altri due negli ambiti sportivi. E che la sua porta quando sarà eletto resterà aperta e non come Scionti che “sbatteva le porte in faccia ai cittadini”. E che Taurianova rinascerà dalle ceneri, visto che è “cambiata in peggio”, ripetendo che lui è il vero centrodestra nei “suoi valori e nei suoi principi” e che “i figli di Taurianova restano a Taurianova”.
(GiLar)