“Comune Motta: danno erariale nella gestione acqua?” Interrogativo del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
Numerosi cittadini di Lazzaro si dolgono che dopo aver corrisposto il pagamento del Canone Idrico per il consumo di acqua per uso umano relativo all’anno 2013, continuano a ricevere da parte dell’Amministrazione comunale solleciti di pagamenti a mezzo del servizio postale con Raccomanda a carico dell’Amministrazione comunale. Ciò comporta, tra l’altro, notevoli disagi agli utenti che dopo avere effettuato lunghe file presso gli uffici postali per il pagamento delle relative fatture, debbono successivamente provvedere, incaricando in molti casi figli o nipoti, a comprovare l’avvenuto pagamento. Riscontro che dovrebbe essere effettuato per legge presso il preposto ufficio comunale, prima di inviare i solleciti di pagamento.
Per tale richiesta la spesa di spedizione a mezzo servizio postale è pari a 6,00 euro per ciascuna raccomandata. Orbene per gli utenti che non dimostrano di aver corrisposto quanto dovuto la spesa di spedizione appare giustificata, mentre per coloro, che hanno adempiuto a tale obbligo, la spesa è a carico del Comune con conseguente aggravio per le casse comunali ( anche in previsione di eventuali azioni risarcitorie) che come è noto versano in una gravissima situazione debitoria. Secondo me il Comune si sarebbe dovuto meglio attivare per individuare gli utenti che effettivamente non avessero corrisposto quanto dovuto per la fornitura di acqua potabile richiesto in fattura, unitamente alla tariffa applicata dall’ Amministrazione comunale uguale e indistinta per tutti gli utenti ricadenti nel comprensorio comunale di euro 40,00 a titolo di “spese di gestione” a partire dal 2009, da qualche anno ridotta a 30,00 euro, estendendo l’accertamento anche per quanto riguarda la tassa sui rifiuti.
Sempre a mio avviso il pagamento del canone di acqua sarebbe dovuto e deve avvenire con l’invio della richiesta (la prima) a mezzo raccomandata A.R. così il debitore, ovvero l’utente del servizio idrico, abbia conoscenza dell’atto che il creditore gli ha inviato, ciò anche per interrompere la prescrizione oppure dare il servizio in gestione, secondo proprie valutazioni. Ciò sarebbe dovuto avvenire anche in considerazione che nel corso degli anni il Comune di Motta SG ha sempre lamentato che non tutti i cittadini pagano le bollette idriche, pertanto si è creato un importante debito con la So.ri.Cal, tant’ è che quest’ultima ha più volte minacciato la riduzione dell’erogazione della fornitura idrica ai Comuni morosi, per ultimo lo scorso 7 novembre la precitata Società ha diffidato alcuni Comuni morosi, tra cui quello di Motta San Giovanni a regolarizzare la situazione debitoria “minacciando” che in caso negativo avrebbe provveduto alla riduzione dell’erogazione idrica a far data 27 novembre u.s.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”