“Comune Rende chiarisca sui 40 lavoratori in mobilità ordinaria”
Mag 21, 2016 - redazione
FEDERICA DIENI
Rende – Dieni (M5S) – Il comune di Rende faccia chiarezza sui 40
lavoratori in mobilità ordinaria *
“Il sindaco di Rende, Marcello Manna, faccia chiarezza sui 40 lavoratori in
mobilità ordinaria presenti in Comune chiamati con una legge abrogata.” Con
queste parole la deputata del MoVimento 5 Stelle Federica Dieni si schiera
col consigliere pentastellato Domenico Miceli annunciando la presentazione
di un’interrogazione sul tema al Ministro del Lavoro.
“Il Movimento 5 Stelle – continua la parlamentare – è sempre stato critico
sul ricorso a forme di selezione per l’ingresso nella pubblica
amministrazione difformi dal concorso. Purtroppo in Calabria si è invece
fatto largo ricorso a rapporti di lavoro precario come ammortizzatore
sociale privilegiando, nelle assunzioni, logiche legate al clientelismo
politico anziché al merito. Questo processo crea molti problemi: anzitutto
perché questo tipo di assunzioni presuppongono un termine, che diventa uno
strumento di ricatto verso i lavoratori stessi. Per questo motivo, quando
la legge parla di forme di lavoro di questo tipo, occorre restare fedeli
alla lettera della norma e ai suoi limiti. Il Comune di Rende non l’ha
fatto, dato che ha proceduto ad assorbire forza lavoro oltre la scadenza
che era ammessa dal dl 154/2015. A scanso di equivoci, anche una circolare
del Ministero del Lavoro l’aveva precisato: non si potevano finanziare
progetti che non fossero già iniziati al 24 settembre 2015. La Giunta del
Comune di Rende, invece, decide di approvare dei progetti per l’attuazione
di lavori socialmente utili, mediante l’utilizzo di lavoratori in mobilità
ordinaria, che sarebbero partiti dopo il 29 ottobre 2015, in palese
violazione della legge.”
“Tali tipi di condotta – termina la deputata – fanno male ai cittadini e ai
lavoratori. Ai cittadini perché risorse comunque pubbliche vengono
utilizzate in spregio alla legalità. Ai lavoratori perché, essendo assunti
al di fuori dei limiti della legge, sono nella doppia precarietà di un
impiego a termine che rischia di finire prima del tempo. Un “successo” di
chi intende la politica come una serie di espedienti per elargire favori,
anziché di un sistema per creare risposte solide per gli elettori.”
“Ci troviamo di fronte ad una giunta approssimativa – dice il portavoce al
Comune di Rende, Domenico Miceli – che utilizza leggi ormai abrogate e,
cosa ancor più grave, non ne rispetta neanche i dettami. Come, ad esempio,
quello che esclude l’utilizzo di Lsu in mansioni che comportino l’accesso a
dati sensibili o che richiedano particolari vincoli di riservatezza.
Risulta inquietante – conclude Miceli – la risposta dell’esecutivo alla
nostra interrogazione quando ammette che “l’amministrazione è a conoscenza
dei fatti riportati in oggetto”, perché potrebbe dimostrare due cose: la
premeditazione ad agire al di là della legge in maniera del tutto
spregiudicata, che non trova giustificazione alcuna, o la più totale
incompetenza amministrativa”.