Comunità montana Cinquefrondi: al via l’operazione Fenice
redazione | Il 15, Gen 2012
I vertici politici guardano con fiducia al futuro dell’ente montano
di DANILO LORIA
Comunità montana Cinquefrondi: al via l’operazione Fenice
I vertici politici guardano con fiducia al futuro dell’ente montano
CINQUEFRONDI – Il presidente della comunità montana versante Jonico-
Tirreno, il pidiellino Rosario Galluccio con i due assessori Macedonio e Sibio,
hanno dato vita ad un manifesto murario in cui vengono definite le prospettive
future dell’ente montano. I vertici della comunità montana cinquefrondese hanno
l’ambizione di “risollevare l’ente dalle secche,guardando con fiducia al
futuro”. Si mette il risalto la consistenza troppo esigua dei fondi a
disposizione, “colpa del federalismo e dei tagli agli enti” dicono i Galluccio,
Macedonio,Sibio, anche se “vogliamo far capire che questo ente è importante per
la collettività e per dar vite a politiche di solidarietà”. L’operazione che
“dovrà risollevare la comunità montana” la definiscono “Operazione Fenice” che
presto assegnerà cinquanta borse lavoro nell’ambito del progetto “Cura e
mantenimento del paesaggio rurale”.Il nuovo bando si basa su due tipologie di
borse lavoro: cinquanta borse nel primo caso, un mese e mezzo di lavoro
complessivo, 1400 euro a testa. Può presentare domanda chi risiede in uno dei
sei comuni afferenti all’ente montano, più i cittadini di Serrata; tre invece
le borse lavoro per una prestazione intellettuale, quattro mesi di durata, 4800
euro ciascuna. Per questa seconda tipologia si può fare richiesta anche se non
si risiede nei sei comuni dell’ente, purché in possesso di diploma di superiore
o laurea. Le domande devono pervenire in comunità entro il 27 gennaio prossimo.
Infine si preannunciano per il futuro “interventi mirati per il nostro
territorio e nuovi investimenti”, guardando “con fiducia e rispetto per le
istituzioni e l’ente”. Di certo le continue crisi politiche dell’ente non
aiutano una già difficile situazione: dimissioni di assessori più volte
ritirate, prospettive di chiusura, stipendi dei dipendenti non pagati,
cattedrali del deserto prima finanziate e poi non concluse (ostello della
gioventù,parco dello Zomaro:inchieste già affrontate dal nostro giornale) fanno
della comunità montana un ente alquanto caotico e di difficile gestione.
Speriamo si sia imbeccata la strada giusta.
Danilo Loria
redazione@approdonews.it