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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 22 DICEMBRE 2024

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Comunità montana Cinquefrondi: al via l’operazione Fenice

Comunità montana Cinquefrondi: al via l’operazione Fenice

| Il 15, Gen 2012

I vertici politici guardano con fiducia al futuro dell’ente montano

di DANILO LORIA

Comunità montana Cinquefrondi: al via l’operazione Fenice

I vertici politici guardano con fiducia al futuro dell’ente montano

 

 

CINQUEFRONDI –  Il presidente della comunità montana versante Jonico-

Tirreno, il pidiellino Rosario Galluccio con i due assessori Macedonio e Sibio,

hanno dato vita ad un manifesto murario in cui vengono definite le prospettive

future dell’ente montano. I vertici della comunità montana cinquefrondese hanno

l’ambizione di “risollevare l’ente dalle secche,guardando con fiducia al

futuro”. Si mette il risalto la consistenza troppo esigua dei fondi a

disposizione, “colpa del federalismo e dei tagli agli enti” dicono i Galluccio,

Macedonio,Sibio, anche se “vogliamo far capire che questo ente è importante per

la collettività e per dar vite a politiche di solidarietà”. L’operazione che

“dovrà risollevare la comunità montana” la definiscono “Operazione Fenice” che

presto assegnerà cinquanta borse lavoro nell’ambito del progetto “Cura e

mantenimento del paesaggio rurale”.Il nuovo bando si basa su due tipologie di

borse lavoro: cinquanta borse nel primo caso, un mese e mezzo di lavoro

complessivo, 1400 euro a testa. Può presentare domanda chi risiede in uno dei

sei comuni afferenti all’ente montano, più i cittadini di Serrata; tre invece

le borse lavoro per una prestazione intellettuale, quattro mesi di durata, 4800

euro ciascuna. Per questa seconda tipologia si può fare richiesta anche se non

si risiede nei sei comuni dell’ente, purché in possesso di diploma di superiore

o laurea. Le domande devono pervenire in comunità entro il 27 gennaio prossimo.

Infine si preannunciano per il futuro “interventi mirati per il nostro

territorio e nuovi investimenti”, guardando “con fiducia e rispetto per le

istituzioni e l’ente”. Di certo le continue crisi politiche dell’ente non

aiutano una già difficile situazione: dimissioni di assessori più volte

ritirate, prospettive di chiusura, stipendi dei dipendenti non pagati,

cattedrali del deserto prima finanziate e poi non concluse (ostello della

gioventù,parco dello Zomaro:inchieste già affrontate dal nostro giornale) fanno

della comunità montana un ente alquanto caotico e di difficile gestione.

Speriamo si sia imbeccata la strada giusta.

Danilo Loria

redazione@approdonews.it