Comunità montane, Talarico (Idv): “Situazione drammatica”
redazione | Il 08, Lug 2011
“Nell’attesa che la Giunta regionale decida di assumersi le proprie responsabilità, i quattrocento dipendenti delle ventritrè Comunità montane calabresi non sanno più a quale santo votarsi per far valere le proprie ragioni”
Comunità montane, Talarico (Idv): “Situazione drammatica”
“Nell’attesa che la Giunta regionale decida di assumersi le proprie responsabilità, i quattrocento dipendenti delle ventritrè Comunità montane calabresi non sanno più a quale santo votarsi per far valere le proprie ragioni”
“La vicenda delle Comunità montane calabresi sta assumendo sempre più contorni drammatici. Dal 2009, da quando il Governo ha decretato la fine del concorso statale al finanziamento di tali Enti, nessun provvedimento concreto è stato preso dalla Regione per stabilirne il rilancio, attraverso nuove e più chiare funzioni, ovvero la soppressione”.
E’ quanto dichiara il consigliere regionale dell’Idv Domenico Talarico che aggiunge: “Intanto, nell’attesa che la Giunta regionale decida di assumersi le proprie responsabilità, i quattrocento dipendenti delle ventritrè Comunità montane calabresi non sanno più a quale santo votarsi per far valere le proprie ragioni. Le risorse messe in Bilancio per l’esercizio 2011 ( sei milioni di euro) sono servite, a malapena, a coprire il fabbisogno del personale a tutto il 2010 e per i primi due mesi dell’anno in corso. Oggi, in sede di assestamento di Bilancio, si prevedono altri due milioni di euro. Un’inezia, che non servirà assolutamente a risolvere il problema da qui al 31 dicembre”.
Ancora Talarico: “Se nelle intenzioni della Giunta c’è la soppressione di questi Enti, lo si dica e si proceda di conseguenza, dando alle tante professionalità di esprimersi adeguatamente in altre sedi e con rapporti di lavoro certi, assoggettati al regime del pubblico impiego. Diversamente, si diano agli stessi, nel quadro di una riforma complessiva, nuove deleghe e funzioni. Quello che non è accettabile è il ventilato superamento delle Comunità montane in una nuova agenzia di tipo privatistico, un altro carrozzone sul modello Afor, con sede a Catanzaro, e organismi di nomina politica, che fagociterebbe il patrimonio di questi Enti, lasciando ai Comuni l’onere di estinguerne i debiti laddove ci fossero, con nessuna garanzia sul futuro dei lavoratori.”