Con Enzo Zito scompare un giornalista e galantuomo
redazione | Il 13, Dic 2011
La morte improvvisa rappresenta indubbiamente un grave lutto per il mondo del giornalismo calabrese
Editoriale del direttore di Approdonews Salvatore Lazzaro
Con Enzo Zito scompare un giornalista e galantuomo
La morte improvvisa rappresenta indubbiamente un grave lutto per il mondo del giornalismo calabrese
TAURIANOVA – La repentina scomparsa di Enzo Zito rappresenta indubbiamente un grave lutto per il mondo del giornalismo calabrese.
A 79 anni (essendo nato il 22 ottobre del 1932), il professore Enzo Zito se ne è andato in punta di piedi, nella giornata del 12 dicembre, nella propria abitazione taurianovese di via Montessori, mentre si apprestava a recarsi, accompagnato dal diletto figlio Domenico, a sottoporsi a un breve ciclo di fisioterapia.
Le sue condizioni di salute, tutto sommato e in considerazione dell’età e delle patologie di cui soffriva, si potevano considerare accettabili, come d’altronde testimoniavano gli ultimi accertamenti cui si era sottoposto, e nulla faceva presagire l’immediato congedo dal mondo a causa di un arresto cardiaco arrivato, impietoso e a tradimento.
Grande il dolore dei familiari, della moglie, la professoressa Rina Mammola, e del figlio Domenico, avvocato e giornalista, corrispondente, al pari del padre, della Gazzetta del Sud. Dolore che si è esteso agli altri congiunti (il fratello, avvocato Filippo Zito, la sorella, i cognati, i nipoti) e anche agli amici, ai colleghi e a quanti altri hanno avuto il piacere e l’onore di conoscere un galantuomo.
Alla famiglia stanno arrivando numerosi messaggi di cordoglio, tra cui quello dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria (al quale Zito era iscritto dal luglio del 1970) e del sindaco di Turianova Domenico Romeo a nome di tutta l’amministrazione comunale.
Se n’è andato così, in una tiepida mattinata di dicembre, il decano dei giornalisti taurianovesi. Colui che, in un certo qual senso, si può considerare il maestro di tutti coloro che, a Taurianova e non solo, hanno inteso intraprendere la strada di questo impervio e affascinante mestiere.
Anche se per Enzo Zito (ex funzionario dell’Ufficio Sanitario di Taurianova e, prima ancora, insegnante di scuola elementare) scrivere non era un mestiere ma una passione, e, osiamo affermare, una vocazione. Ai primi degli anni Settanta ha iniziato la sua collaborazione con la Gazzetta del Sud, proseguendola ininterrottamente fino a qualche anno addietro. Lasciando il testimone a Domenico, che continua così il compito del padre, del quale ha assimilato lo stile (oltre che il temperamento mite e generoso).
Uno stile fluido e senza acrobazie sintattiche . Piano, pacato, anche nelle polemiche, affrontando le quali egli non ha mai debordato dal civile confronto, perseguendo la ricerca della verità nella massima chiarezza. Nelle sue cronache dava il giusto spazio a tutti, con estrema obiettività, nella convinzione che solo così si rende il giusto servizio al lettore.
Oltre che corrispondente del quotidiano messinese (sul quale ha pubblicato anche pezzi per la terza pagina), Enzo Zito è stato anche il fondatore di un periodico locale che si chiamava “Il quadrante della Piana”. In seguito è stato il direttore responsabile di “Radio Eco Sud”, l’emittente di Cittanova. Ma anche la televisione è stata da lui frequentata visto che è stato il responsabile del telegiornale dell’ex emittente taurianovese “Trab” (e qui ha avuto il merito di essere stato il primo a introdurre in Italia la conduzione in coppia – un uomo e una donna – di un telegiornale).
Altre collaborazioni Zito le ha generosamente spese anche per altri periodici locali, come “Comunità”, “Questacittà” e “Arianova”.
Ha anche curato – a dimostrazione della sua duttilità di interessi nella scrittura – un libro di poesie vernacolari scritto dall’amico Tommaso Luvarà, recante il titolo di “Spifidi i Redicina” (scintille di Radicena).
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