Confapi Aniem, la denuncia del presidente Falbo "Dove sono finiti i soldi che le aziende versano a Edilcassa per i servizi ai lavoratori?"
“Per giorni abbiamo sperato che bastasse una provocazione come quella
di agosto affinché qualcuno si muovesse, cogliesse la gravità della
situazione, aggiustasse il tiro o corresse ai ripari. Evidentemente ci
siamo illusi, così non ci resta che passare dalle parole ai fatti, solo
la magistratura può aiutarci a vedere chiaro in questa situazione
grottesca”. È amareggiato e preoccupato, ancor più che arrabbiato
Antonio Falbo, presidente Confapi Aniem della Calabria, mentre denuncia,
per ora soltanto ai media attraverso queste dichiarazioni, la condotta
“quanto meno discutibile e comunque di certo poco trasparente” di
Edilcassa Calabria, l’ente bilaterale fra le organizzazioni sindacali
dei lavoratori e dei datori di lavoro, istituito dalla contrattazione
collettiva per gli addetti del settore edilizio.
In agosto Falbo aveva provocatoriamente dichiarato di aver rinunciato
alle quote di adesione contrattuale versate dalle aziende della filiera
di Confapi Aniem a Edilcassa. “Questo – disse il Presidente – consentirà
alle aziende di abbassare il costo del lavoro di 2,5 punti percentuali.”
Un’iniziativa che oltre a favorire le aziende, sgravandole di un onere
che certamente pesava sui bilanci, aveva l’intenzione di svelare
anomalie e irregolarità nel sistema Edilcassa. “Ma i segnali sono stati
ignorati – dice oggi Antonio Falbo – e tutto è rimasto esattamente come
prima: le quote spettanti a Confapi Aniem non ci venivano corrisposte
prima di questa rinuncia provocatoria e continuano oggi a non arrivare
nelle tasche dell’organizzazione, e quindi dei lavoratori iscritti.
Questo determina la mancata erogazione dei servizi aggiuntivi che
Edilcassa per missione dovrebbe occuparsi di fornire, dall’abbigliamento
Anti infortunistico alle borse di studio ecc.”
“Solo in Calabria – continua Falbo – sono circa 3200 i dipendenti che
applicano il contratto di Confapi Calabria. E per ognuno di questi
lavoratori al sistema Confapi dovrebbero rientrare circa 90 euro a
dipendente. Parliamo di una cifra che annualmente si aggira intorno ai
288 mila euro. Ma, ad oggi, non abbiamo ricevuto un centesimo. Vogliamo
sapere perché. Vogliamo vedere i bilanci dell’ente che non ci sono mai
stati mostrati. E vogliamo che qualcuno si interessi di una vicenda che
ha dell’incredibile: mi recherò personalmente in tribunale nei prossimi
giorni per denunciare in procura quanto sta accadendo.”
La rinuncia di agosto aveva per lo meno consentito alle aziende di
evitare di versare un contributo cui, Confapi Aniem già sapeva, non
avrebbe corrisposto alcun servizio, alcun diritto, alcuna agevolazione.
“Per questo, provocatoriamente, la scorsa estate abbiamo deciso di
rinunciare a queste quote contrattuali. Se non arrivano a chi spettano
di diritto, meglio allora che restino all’azienda.”
Ma al Presidente Antonio Falbo non basta che le aziende risparmino le
quote da destinare alla sua organizzazione. “Perché noi quei servizi
vogliamo siano garantiti, vogliamo siano erogate quelle prestazioni per
le quali Edilcassa è stata istituita. – sottolinea oggi Falbo – Ma
soprattutto, se questi soldi non sono finiti nelle casse di Confapi
Aniem, vogliamo sapere a chi o cosa sono stati destinati”.