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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 05 DICEMBRE 2024

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Confartigianato, Si vuole cancellare le impresa: vaccini no, sostegno veri no, chiusure sì Come non comprendere la grande amarezza, trasformata purtroppo in fragorosa rabbia che esplode nelle manifestazioni di piazza e davanti ai palazzi delle istituzioni

Confartigianato, Si vuole cancellare le impresa: vaccini no, sostegno veri no, chiusure sì Come non comprendere la grande amarezza, trasformata purtroppo in fragorosa rabbia che esplode nelle manifestazioni di piazza e davanti ai palazzi delle istituzioni

“Come non comprendere la grande amarezza, trasformata purtroppo in fragorosa rabbia che esplode nelle manifestazioni di piazza e davanti ai palazzi delle istituzioni, dei commercianti, degli esercenti, dei professionisti come parrucchieri, centri estetici e ristoratori, già fortemente penalizzati dalle ennesime misure restrittive per il contenimento della diffusione del virus. La salute prima di ogni cosa, ma altre due settimane di ‘zona rossa’ per la Calabria rischiano di avere conseguenze devastanti per le imprese già in ginocchio da oltre un anno di crisi economica determinata dalla pandemia. Servono risposte chiare, tempi certi e ristori e sostegni, subito, e adeguati”. E’ quanto afferma Confartigianato in rappresentanza di tutti gli operatori commerciali e i professionisti dei settori che sono costretti a tenere abbassate le saracinesche in seguito all’ordinanza che proroga per altre due settimane la “zona rossa” in Calabria.
“Le categorie colpite dalle ulteriori restrizioni saranno costrette a subire una ulteriore inattività che si aggiunge allo stop forzato pre-pasquale – si legge ancora nella nota di Confartigianato Imprese Calabria – dovendo far fronte a mancati incassi, ma nello stesso tempo a spese di fitto, bollette e forniture che comunque andranno onorate. E’ oltre un anno che conosciamo bene le problematiche conseguenti all’insorgere della pandemia, soprattutto nella nostra regione, e quindi alle misure di contenimento della diffusione del virus, e le imprese sono pronte come sempre a fare la loro parte, ma anche le istituzioni devono farlo. Non si può continuare a fare fronte alla necessità di combinare il diritto alla salute con il diritto al lavoro, penalizzando le imprese con continui ritardi e mancate risposte. Un diritto alla salute che comunque non viene garantito dalle istituzione in considerazione dei ritardi giganteschi della campagna vaccinale Non possiamo, quindi, che comprendere la delusione e la protesta dei nostri imprenditori, ormai sfiniti, che deve però rimanere nell’ambito dei confini dettati dal rispetto della legge e delle misure anti-covid. Proprio per questo nei giorni scorsi la nostra confederazione, assieme ad altre organizzazioni, ha avviato una raccolta firma per la riapertura delle attività del benessere il cui fermo è inspiegabile, ed abbiamo chiesto la riapertura delle attività di ristorazione fornendo precise indicazioni. Quello che chiediamo come organizzazione di categoria è di fare lavorare le nostre imprese ed alla Regione chiediamo una vera svolta perché la Calabria esca fuori dalla zona rossa e tutti assieme si faccia pressione sul Governo centrale per accelerare sui ristori e sostegni adeguati, compensando questo ulteriore sacrificio richiesto -. Siamo pronti a sostenere le ragioni delle imprese che chiedono le riaperture nei modi consentiti dalla legge: si tratta di una inevitabile e improrogabile questione di sopravvivenza”. Temiamo che l’assenza di adeguato sostegno da parte delle istituzioni e la paura e la disperazione delle imprese possano aprire ulteriori varchi alla presenza attiva della criminalità organizzata nel sistema imprenditoriale.