Confartigianato, un segmento di società si ribella: Le piccole e medie imprese n segmento osteggiato ed additato come il cancro dell’evasione fiscale del paese ed anche responsabile per le sue piccole dimensioni della mancata internazionalizzazione dell’economia Italiana
Esiste un problema ma non si ha la capacità di vederlo : la disperazione che in misura crescente avvolge un segmento di società. Un segmento di società quasi sempre emarginato dai processi e nei processi decisionali istituzionali. Un segmento osteggiato ed additato come il cancro dell’evasione fiscale del paese ed anche responsabile per le sue piccole dimensioni della mancata internazionalizzazione dell’economia Italiana. Un segmento , sottovalutato e per molti versi disprezzato dalle classi culturali dominanti e da larghi settori di ceto politico formato e cresciuto nel mito delle grandi realtà produttive. Un segmento , quello delle piccole e medie imprese che in silenzio ha mandato avanti il paese e consentito a milioni di persone di vivere decorosamente e dignitosamente. Da lungo tempo abbiamo segnalato alle Istituzioni nazionali , regionali e territoriali il disagio , le difficoltà , la disperazioni del settore. Abbiamo chiesto con forza interventi veri e decisivi per superare la difficoltà emergente. Le risposte purtroppo sono state inadeguate e quindi le proteste che in tutta Italia emergono sono conseguenze legittime della paura del futuro. Siamo ad un passaggio decisivo . O si interviene ora con risposte concrete e decisive o le proteste tenderanno ad aumentare ed il rischio di una esplosione sociale diventa sempre più concreta con l’impossibilità delle parti sociali di indirizzare le rivendicazioni dentro un normale binario di contrattazione, perché l’inefficienza del sistema e l’assenza di risposte adeguate da parte delle istituzioni deresponsabilizza gli strumenti di rappresentanza e contribuisce a delegittimarle. Tutto questo in un periodo non lontano diventerà più drammatico nel meridione d ‘ Italia. La gente che protesta non è violenta ma disperata e qualche singolo episodio di violenza da condannare ,proviene da chi tenta di strumentalizzare politicamente le manifestazioni. Il punto vero oggi è : continuiamo ad alimentare la disperazione o invertiamo la tendenza e iniettiamo forte dosi di speranza. Noi riteniamo nell’interesse del sistema economico e del paese che bisogna innescare una forte scintilla di speranza. Siamo in ritardo ma ancora in tempo