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TAURIANOVA (RC), VENERDì 24 GENNAIO 2025

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Confiscati beni per 500 mila euro ad un imprenditore, su decreto del Tribunale di Reggio Calabria Relativamente all’aspetto patrimoniale l’autorità giudiziaria ha invece inteso procedere alla confisca del patrimonio ritenendo nel caso di specie "ciò che rileva maggiormente è l’altissimo tenore di vita sostenuto dal nucleo familiare"

Confiscati beni per 500 mila euro ad un imprenditore, su decreto del Tribunale di Reggio Calabria Relativamente all’aspetto patrimoniale l’autorità giudiziaria ha invece inteso procedere alla confisca del patrimonio ritenendo nel caso di specie "ciò che rileva maggiormente è l’altissimo tenore di vita sostenuto dal nucleo familiare"

| Il 24, Gen 2025

La Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro ha dato esecuzione a un decreto di confisca di prevenzione emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, che ha interessato una serie di cespiti riconducibili ad un imprenditore del cosentino per un valore di 500mila euro.
Il provvedimento trae origine da un decreto di sequestro del gennaio 2023 con cui il Tribunale di Reggio Calabria ha accolto, inaudita altera parte, la proposta depositata dal procuratore di Reggio Calabria a seguito della trasmissione degli atti, disposta dalla Corte di Appello di Catanzaro per l’incompetenza territoriale.
Il collegio della prevenzione, pur riconoscendo «la pericolosità del soggetto ritenendolo vivere abitualmente di proventi di attività illecita e segnatamente del frutto di estorsioni e spaccio di droga», rigettava la proposta di applicazione della sorveglianza speciale.
Relativamente all’aspetto patrimoniale l’autorità giudiziaria ha invece inteso procedere alla confisca del patrimonio ritenendo nel caso di specie “ciò che rileva maggiormente è l’altissimo tenore di vita sostenuto dal nucleo familiare”.
E che “In assenza di sufficienti redditi di fonte lecita (i costanti investimenti societari; le migliorie sull’immobile altresì la presenza di liquori pregiati e di mobilia di valore ingente; la presenza di una piscina esterna con impianto termico ed elettrico)”.
Il risultato operativo conseguito dalla Dia si inquadra in un più vasto e complesso progetto da tempo avviato e coordinato dal direttore della Direzione Investigativa Antimafia che, attraverso una mirata azione di intelligence, mira all’aggressione dei patrimoni delle organizzazioni criminali calabresi ritenute tra le più pervasive ed opprimenti il tessuto socio economico.