Consiglio comunale su alloggi popolari, un altro rinvio Reggio Calabria, a darne notizia Cristina Delfino del Direttivo Un Mondo Di Mondi
Da mesi si attende che il tema spinoso venga affrontato dall’assemblea cittadina per sollecitare una risposta all’evidente stato di illegalità del settore che impedisce la garanzia del diritto all’abitare per centinaia di famiglie a basso reddito.
Ma la discussione, attesa in occasione del consiglio comunale dello scorso 31 ottobre, continua a slittare.
Ricordiamo ancora una volta che nei mesi scorsi è stato avviato un percorso per arrivare ad una decisione politica che favorisca la gestione legale degli alloggi, considerando che gli ordinari strumenti di azione non sono di fatto attuati in modo efficace.
Cinque mesi fa, l’associazione Un Mondo Di Mondi ha presentato, insieme all’associazione Ancadic e con l’appoggio diretto del Movimento Reggio non Tace, un documento con il quale è stato chiesto ai consiglieri comunali di discutere e decidere in Consiglio Comunale su alcune questioni importanti per garantire una gestione legale dell’edilizia residenziale pubblica. In particolare:
· l’adeguata attuazione, con l’intervento delle forze dell’ordine, delle verifiche sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari degli alloggi erp;
· le relative decadenze e le successive assegnazioni degli alloggi recuperati agli aventi diritto;
· la realizzazione di un censimento del patrimonio di alloggi erp da rendere pubblico.
La proposta delle associazioni è stata accolta dai capigruppo consiliari l’8 giugno 2016 ed è stata approvata dalla prima commissione assetto del territorio il 21 giugno 2016
In seguito, in vista del consiglio comunale, è stata redatta una proposta di delibera dal consigliere delegato Giovanni Minniti e dalla dirigente del settore, Carmela Stracuzza, approvata a maggioranza dalle commissioni consiliari assetto del territorio e servizi sociali nella seduta congiunta del 6 ottobre 2016.
Considerando la discussione che si dovrebbe tenere nel consiglio comunale, ribadiamo ancora una volta la necessità di intervenire sull’uso improprio e criminale degli alloggi popolari da parte di molti assegnatari, incoraggiato dalle mancate verifiche sulla permanenza dei requisiti degli stessi assegnatari che, secondo la legge vigente, devono essere realizzate dal Comune .
D’altra parte, le occupazioni abusive degli alloggi Erp da parte di famiglie prive di casa e con reddito molto basso, vanno lette come un effetto della gestione illegale, ossia della mancate verifiche sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari e pertanto dovrebbero essere affrontate eliminando la causa che le ha determinate.
Andrebbero quindi regolarizzate le occupazioni esistenti motivate dallo stato di reale necessità di molte famiglie condotte all’occupazione per la mancata tutela del diritto ad un’abitazione adeguata. In questa direzione va la proposta avanzata dalle associazioni.
Rimaniamo in attesa della fatidica data per la discussione in consiglio comunale, per riuscire finalmente a “cavare un ragno dal buco” e intravedere uno spiraglio di luce in fondo a questo tortuoso percorso per garantire il diritto alla casa delle famiglie a basso reddito.