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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 23 DICEMBRE 2024

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Consiglio regionale dedicato alla legalità, ecco l’intervento integrale del presidente Talarico

| Il 22, Feb 2011

Intervento in aula del presidente

Consiglio regionale dedicato alla legalità, ecco l’intervento integrale del presidente Talarico

Intervento in aula del presidente

 

Signor Presidente della Regione, Onorevoli colleghi.

Non sarà, quella di oggi,  una seduta di parole nè  di proclami.

Dopo il dibattito che mi auguro ampio e intenso, basato sul confronto democratico tra i diversi gruppi, passeremo all’approvazione di  provvedimenti legislativi, ordini del giorno e mozioni.

Che hanno tra di loro un comune obiettivo: il contrasto alla criminalità organizzata e l’affermazione di principi di legalità, una risposta netta, quindi, della massima assemblea elettiva calabrese alla  pervasività della ‘Ndrangheta nella vita politica, economica e sociale della nostra regione

Senza nulla togliere alle  altre sedute del  Consiglio regionale – credo che  questa odierna abbia un valore particolare che va aldilà del merito dei singoli provvedimenti.

Rappresenta la dimostrazione inequivocabile della strada che la Calabria nella sua interezza vuole seguire, con la consapevolezza che proprio dal contrasto ad ogni forma di illegalità può nascere quel definitivo riscatto della nostra terra.

Di questo ringrazio per la condivisione tutti i gruppi di maggioranza e di opposizione,  e per l’intenso lavoro svolto la commissione che è pervenuta all’approvazione di un decalogo di provvedimenti (Dieci) importanti, che vanno ad incidere su diversi settori, tenendo conto delle limitate competenze regionali in materia.

Un buon lavoro, insomma, che non è certamente esaustivo, ma che rappresenta un’ottima base di partenza per continuare nel percorso di riforme intrapreso, fin dall’insediamento, di questa IX legislatura.

Sulla linea delle sedute svolte sin dall’insediamento, quest’Aula intende parlare ai calabresi attraverso atti concreti.

Anche questo è un approccio nuovo, un modo per ridurre la distanza tra Istituzioni e società civile.

Rispetto a piaghe annose e drammatiche,  come il condizionamento mafioso sulla democrazia e la società calabrese,  io credo che –  aldilà del legittimo confronto  tra le forze politiche –  se vogliamo potenziare per davvero le Istituzioni e non offrire pretesti  a quella parte del Paese che spesso dipinge la Calabria come il “male assoluto”,  dobbiamo agire uniti e coesi.

Evitando che, per una sorta di spirito polemico distruttivo, si estendano strumentalmente le responsabilità dei singoli, qualora vi fossero, all’insieme delle Istituzioni.

Non fanno l’interesse della democrazia italiana, in questo senso, quei media nazionali  che, pur compiendo il loro dovere d’informazione, non operano il necessario distinguo tra le colpe dei singoli  e l’Istituzione Regione in quanto tale.

Fare di tutta l’erba un fascio significa denigrare le istituzioni e affossare i sogni e le speranze di una Regione dalle tante potenzialità che vuole svilupparsi e costruire condizioni di benessere per i propri concittadini.

La Regione Calabria sta, senza se e senza ma, dalla parte della legalità, della trasparenza amministrativa, contro ogni manifestazione di arroganza e di  sopruso.

Con questo spirito abbiamo programmato la seduta odierna – assieme alla Conferenza dei Capigruppo ed al Presidente Scopelliti .

Voglio ringraziare per il lavoro di approfondimento  la  Commissione nella sua interezza (che da oggi, tra l’altro, si chiamerà Commissione anti-ndrangheta) e in particolare il suo presidente Magarò. Così come ringrazio per il contributo offerto le associazioni presenti sul territorio e le prefetture per la loro validissima e preziosa collaborazione.

Le relazioni dei Presidenti  di  Corte d’Appello e degli altri autorevoli magistrati intervenuti durante l’inaugurazione dell’Anno giudiziario, ci hanno fornito, nella  loro essenzialità e completezza di informazioni, un  quadro desolante della giustizia in Calabria, che, dinanzi ad una criminalità aggressiva e sempre più invasiva – nonostante sia inconfutabile l’azione positiva di lotta alla mafia che magistrati, forze dell’ordine e Governo hanno fin qui portato avanti-  registra lacune negli organici e un’inadeguata attenzione verso le esigenze più elementari di efficienza  amministrativa del settore.

Dinanzi ad un’organizzazione criminale come la ‘ndrangheta, che si muove rapida ed efficace sul piano nazionale e internazionale, occorre una risposta altrettanto compiuta, organizzata ed organica.

Da parte nostra, a tal proposito,  non mancherà, come finora non è mancato,  lo stimolo  più idoneo,   affinché  le risposte che sono attese giungano in fretta.

I più recenti eventi che hanno visto la ‘ndrangheta sferrare attacchi inusitati: l’attentato alla Procura Generale di Reggio Calabria, il ritrovamento di un’auto carica di armi ed esplosivo nel giorno della visita del Presidente Napolitano, la minaccia al Procuratore Pignatone e i continui   gesti d’ intimidazione –   ci dicono che la stretta dello Stato dà risultati,  ma che occorre essere continuamente vigili.

Tutti noi sappiamo che la  battaglia contro la ‘ndrangheta è lunga,  e che per sconfiggerla occorrono mezzi, risorse, ma anche  una concorde volontà della politica,  che deve sentire il dovere di sostenere concretamente  l’opera di chi è chiamato ad investigare, reprimere e condannare le cosche e i loro referenti sul territorio.

La politica deve anche rendere trasparente la sua attività,  rimuovendo tutte quelle zone grigie  dove si annida quella che è stata definita la borghesia mafiosa.

Auspico, perciò, che la concordia delle Istituzioni locali nelle manifestazioni a sostegno della magistratura, sia unanime ma non retorica, anzi dinamica ed operativa e si sostanzi nell’assunzione piena, da parte di ciascuno di noi,  delle  responsabilità che ci sono state assegnate.

Questo Consiglio regionale, vuole essere vicino a tutti gli imprenditori e agli amministratori locali che quotidianamente nell’esercizio del loro dovere non si piegano ai poteri criminali, e per questo subiscono  continue intimidazioni, che i dati del 2010 confermano purtroppo in forte aumento.

La lotta alla criminalità ha caratterizzato fin dall’inizio l’azione di questo Consiglio regionale:

  • partecipando ai lavori della Conferenza regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza che si è svolta a Lamezia Terme nel giugno dello scorso anno, per rappresentare tutta la domanda di sicurezza che proviene dagli operatori economici, dalle famiglie e dalle fasce più deboli delle nostre popolazioni;
  • con il Bilancio di previsione 2011,  individuando mediante l’attivazione di mutui, finanziamenti per 14 milioni di euro  da destinare al comparto della Sicurezza;
  • con una  serie di interventi atti a rendere più efficienti strutture e mezzi delle forze dell’ordine e della magistratura, a partire anche dai progetti specifici dell’azienda Calabria Lavoro, che ha concretizzato protocolli di intesa con gli Uffici giudiziari, affinché i migliori laureati in giurisprudenza possano prestare servizio a tempo determinato a sostegno delle Cancellerie, per ridurre i tempi di risposta della Giustizia;
  • con la stipula di un Patto Istituzionale di collaborazione legislativa ed amministrativa per ostacolare l’ingerenza mafiosa con la Lombardia – fatto mai accaduto nella storia delle due Regioni e di notevole valore, se si considera  che la ‘ndrangheta, anche alla luce delle ultime inchieste giudiziarie, si è radicata ormai  da decenni nelle regioni del nord;
  • con la diffusione della cultura della legalità presentando a Palazzo Campanella, insieme al procuratore Generale di Reggio, Salvatore Di Landro  – un protocollo d’intesa con l’associazione “Riferimenti”, per il progetto di educazione alla legalità da noi  finanziato e già avviato,  rivolto agli studenti di tutte e cinque le  province per accrescere nelle giovani generazioni con gli strumenti della cultura e della conoscenza, i principi di legalità, valori essenziali per la crescita civile e culturale.

 

Pochi giorni fa abbiamo voluto testimoniare la nostra solidarietà ad una delle vittime della mafia che più ha colpito l’immaginario nazionale:  Lea Garofalo.  Abbiamo  consegnato per il tramite di S.E. il prefetto di Crotone alla figlia,  Denise Cosco,  l’annuale borsa di studio del Consiglio regionale, messa a disposizione dal Monte Paschi di Siena del valore di 8 mila euro, intitolata a Luigi Rende, la guardia giurata uccisa a Reggio Calabria nel tentativo di sventare una rapina.

Oggi, il nostro impegno continua, attraverso questa solenne seduta,  con una serie di leggi che mirano a proteggere le finalità della spesa pubblica, perché l’insegnamento dell’indimenticabile Giovanni Falcone è sempre attuale: per sconfiggere la mafia bisogna saper leggere e seguire i movimenti finanziari e, per quanto ci compete, il nostro dovere è quello di blindare ogni atto amministrativo e renderlo impermeabile ad ogni possibile inquinamento illecito.

Si tratta di provvedimenti  sui quali il relatore presidente Magarò entrerà nel dettaglio, ma che voglio brevemente evidenziare:

 

– interventi a sostegno delle imprese vittime di reati di ‘ndrangheta e agevolazioni a favore dei collaboratori e testimoni di giustizia e le loro famiglie;

– l’istituzione della Bottega della legalità, che troverà spazio esattamente  all’interno del Consiglio regionale – e voglio manifestare  la mia soddisfazione ; la Bottega della legalità  avrà il duplice scopo di commercializzare i  prodotti delle terre sottratte alla ‘ndrangheta e  di rendere più continui e proficui i rapporti tra noi e le cooperative che coraggiosamente risocializzano i beni confiscati alle mafie;

– l’istituzione dell’Agenzia regionale dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, che ha tra i suoi obiettivi la promozione della  collaborazione ed il coordinamento tra i soggetti istituzionali e sociali interessati alla fase di destinazione,  gestione ed assegnazione di beni confiscati in Calabria;

–  l’istituzione del Conto corrente unico,  per rafforzare le misure a garanzia della legalità e della trasparenza nelle procedure degli appalti pubblici.

–   l’istituzione di una “riserva” di posti nei concorsi pubblici della Regione a testimoni, collaboratori di giustizia e familiari delle vittime della criminalità organizzata.

–  la mozione   che impegna la Regione a costituirsi  in tutti i processi per  mafia.

–         L’altra che impegna a migliorare la già notevole capacità operativa della SUA;

–         L’ordine del giorno che incentiva il consumo solidale verso aziende e professionisti che rifiutano il pizzo.

–         E l’altro ordine del giorno relativo alla diffusione delle targhe “Qui la ‘Ndrangheta non entra” nei Comuni, una targa che sarà affissa anche all’ingresso di Palazzo Campanella.

 

E’ oggi all’approvazione di quest’Aula l’importante proposta della Giunta che mira a sostenere attivamente le imprese vittime della ‘Ndrangheta, istituendo vere e proprie “corsie preferenziali” negli affidamenti pubblici.

Né abbiamo tralasciato, inoltre,  di metterci in discussione come politici e come Istituzione.

Sapendo bene che la responsabilità della politica deve essere all’altezza della sfida che abbiamo di fronte e, quindi, al di sopra di ogni sospetto, per rendere sempre più trasparente la politica.

Nel corso del 2010 è stata approvata, per la prima volta in Calabria, la legge regionale che obbliga i consiglieri, gli assessori non consiglieri, i sottosegretari e tutti quanti ricoprono incarichi negli Enti con nomina regionale,  a rendere pubblici i loro patrimoni e abbiamo aggiunto la possibilità che siano resi pubblici su internet.

E’ un’indubbia novità ed una testimonianza coerente dell’impegno a caratterizzare la legislatura nella trasparenza.

Inoltre, sempre nella logica appena accennata, rientra  l’approvazione odierna del codice etico di autoregolamentazione sulla trasparenza dei candidati alle elezioni, degli eletti ed amministratori pubblici, per contrastare ogni forma di collusione con la ‘ndrangheta.

Concludo.  Le cose  fatte e quelle che da qui a breve saranno realizzate da quest’Aula, rendono meno permeabile la Calabria, la pubblica amministrazione e il sistema economico e sociale,  alle infiltrazioni criminali.  E soprattutto, rendono  la Calabria più forte nel contesto nazionale ed internazionale.

Sono convinto che ce la potremo fare a costruire una Calabria migliore se sapremo liberarci da tutti i condizionamenti  che spesso vincolano la politica calabrese, perseguendo gli interessi collettivi della nostra comunità, costruendo occasioni di sviluppo e occupazione per favorire l’inserimento dei nostri giovani, diffondendo la cultura dell’etica e della legalità in tutti gli ambiti della società.

 

Grazie