“Consiglio regionale non tocchi i soldi dei calabresi” Lo affermano i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela
«Il Consiglio regionale non tocchi un centesimo dei soldi dei calabresi. Lo spoils system va pagato dai responsabili politici, che devono risarcire di tasca propria i dirigenti rimossi al solo scopo di far posto ad altri. Chiediamo al presidente Nicola Irto di evitare che il Consiglio regionale ratifichi per legge la pretesa di pagare dalle casse pubbliche, che è un altro colpo micidiale contro i cittadini». Lo affermano, in una nota, i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela, con riferimento alla deliberazione con cui la giunta regionale della Calabria ha chiesto al Consiglio regionale «di procedere, secondo quanto legislativamente previsto, al riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive per il complessivo importo di 758.968,44 euro».
Le sentenze sfavorevoli per la Regione Calabria riguardano, nello specifico, l’avvenuta revoca del dirigente Francesco Attinà e i mancati compensi incentivanti ai dirigenti Alfonso Vartolo, Francesco Francavilla, Giuseppe Medici e Giacomo Bianco. «Per quanto concerne – proseguono i due parlamentari – la rimozione di Attinà, toccherebbe ai membri della giunta di allora pagare i 653mila euro da versare al dirigente in questione. L’esecutivo della Regione Calabria deliberi un’azione legale per ricuperare presso i politici responsabili i soldi da sborsare. Se il governatore Oliverio sa rinunciare ai soliti legali prezzolati, per questa vicenda possiamo offrire gratuitamente i nostri avvocati». «È infatti intollerabile – concludono Nesci e Parentela – che a pagare per i pruriti della politica debbano essere sempre i cittadini, sulle cui tasche gravano gli errori del palazzo, che per statuto sistema amici e compari ai vertici dell’amministrazione regionale. Con 653 mila euro dei calabresi, si assumano medici e infermieri laddove c’è più bisogno».