Consorzio di bonifica sotto attacco, il presidente non ci sta Cannatà chiarisce quelli che sono i ruoli e l'importanza dell'Ente che presiede, avvertendo quanti muovono accuse, che non esiterà a contrastare con ogni mezzo quelle che a suo dire sono strumentalizzazioni
“Il Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino è un Ente pubblico e contrariamente alle singolari “deduzioni” di qualche Sindaco, di qualche ignorante e di altri nemici del territorio della Piana di Rosarno non rappresenta interessi di parte o di bassa bottega politica”. Risponde così il presidente del Consorzio di bonifica Tirreno Reggino Domenico Cannatà, alle accuse che da giorni, e da più parti, arrivano all’Ente che presiede.
Cannatà, alquanto stizzito per gli incresciosi attacchi, ripercorre quelle che sono state le tappe che hanno portato alla nascita del Consorzio, quelle che sono le sue principali mansioni e soprattutto l’importanza che riveste in ambito agricolo. “Istituito con D.G.R. n. 526 del 28 luglio 2008 – spiega Cannatà – è retto da proprio Statuto adottato dal Commissario con Delibera n. 2 del 12.11.2008 e approvato con D.P.G.R. n. 241 del 28/11/2008, ha una superficie totale di Ha 96.094 e all’interno del proprio comprensorio rientrano 35 Comuni della Piana di Rosarno. Tale precisazione si rende quanto mai necessaria per tutelare l’immagine dell’Ente, per meglio evidenziare la natura giuridica dello stesso (che stenta ad essere compresa da qualche sedicente “giurista”) e, soprattutto, per evitare a scapito di potenziali consorziati eventuali spese e/o sanzioni derivanti dal mancato pagamento del tributo. Nel caso specifico, il Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino già Consorzio di Bonifica della Piana di Rosarno, si è contraddistinto, storicamente – precisa – per avere migliorato le condizioni del territorio e non per avere speculato sulla gente, al contrario di alcuni Comuni che tartassano i cittadini senza a questi restituire adeguati servizi in termini di efficacia, efficienza ed economicità. In Calabria, come in tutta Italia, esistono i Consorzi di Bonifica in forza della legge e non per qualche strana invenzione di categoria, gli stessi perseguono interessi istituzionali, obiettivi strategici e realizzano vere opere pubbliche nell’interesse del comprensorio di propria competenza”.
Il presidente passa quindi all’attacco, sostenendo che “non saranno per questo le battaglie alla Don Chisciotte, alla maniera di qualche sedicente politico a fermare il nobile fine istituzionale dell’Ente, ma soprattutto non sarà la patetica demagogia di qualche incompetente a prevalere sull’onore e sulla storia dello storico Consorzio di Bonifica di Rosarno, nei fatti al servizio del territorio, degli agricoltori e di tutti i cittadini. Inoltre, invitiamo i consorziati, per ogni necessità e per ogni chiarimento legato al tributo di bonifica, di rivolgersi presso gli uffici dell’Ente, questi composti da personale competente e qualificato, e non agli speculatori di turno. I ruoli di bonifica vengono legittimamente emessi dall’Amministrazione consortile in forza della legge e, quindi – avverte – sarebbe molto più serio e responsabile anche da parte di chi ricopre cariche pubbliche, evitare attraverso fuorvianti dichiarazioni o irresponsabile populismo, di indurre gli stessi consorziati dal tenere condotte potenzialmente sanzionabili. In quest’ultimo periodo, stranamente, il Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino subisce una serie di attaccati (destituiti di ogni fondamento) che, però, sta energicamente contrastando e segnalando nelle opportune sedi, anche in difesa di alcuni importanti progetti previsti per il territorio come la riconversione irrigua, l’acqua pubblica e l’energia rinnovabile”.
Cannatà conclude dicendo che il Consorzio è pronto a contrastare “ogni strumentalizzazione di bassa lega, riservandoci soprattutto di approfondire e di demandare nelle sedi opportune, ogni valutazione in ordine alla sussistenza di condotte delittuose dei vari dichiaranti”.