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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Consuelo Nava: “Questi politici non cambiano”

Consuelo Nava: “Questi politici non cambiano”

| Il 06, Gen 2011

In Calabria è successo di tutto, tranne per la classe politica

Consuelo Nava: “Questi politici non cambiano”

In Calabria è successo di tutto, tranne per la classe politica

 

 

REGGIO CALABRIA-  E’ passato un anno dalla bomba alla procura di Reggio Calabria, ma di fatti in Calabria e città ne sono successi più dei giorni disponibili e delle ore utili. Mesi che hanno preceduto e seguito le ultime elezioni regionali, mesi in cui le strutture dell’Antimafia hanno già lavorato in condizioni da federalismo oppresso, per operazioni verità senza riserve che sono ancora in corso.

Un flagoroso rumore di eventi nel silenzio assordante di una politica fatta di uomini e solo qualche donna, “gente eletta” che “fa finta di niente”, loro e spesso i loro partiti. Fatti recenti già obsoleti?

 

Eppure a Siderno mentre il comune non si schiera parte civile per l’omicidio Congiusta, la DdA di Reggio Calabria notifica avvisi di garanzia con l’accusa a vario titolo di voto di scambio, concorso esterno ed associazione mafiosa a cinque politici in aggiunta al Sindaco Figliomeni, perché i Commisso, secondo le indagini, hanno in mano tutto, dall’economia alla politica locale. Si fa finta di niente, garantismo attendista?

 

Eppure a Reggio città, si consumano tragedie, mentre tra colpi di accuse di inciucio, di atti amministrativi illeciti, di dissesti annunciati e risolti, tutto accade in conferenze stampa, dove emerge di più la violenza delle accuse reciproche che non la ragione dei fatti, dove numeri e circolari amministrative sostituiscono la normale politica, per non far comprendere lo stato di degrado civile ed economico in cui versa la città contro l’evidenza etica di una persona soltanto. Un “illecito comodo a molti”, quello di Orsola Fallara, una “verità scomoda per tutti” quella della sua morte, di chi si autopunisce o viene punita e mentre quello stesso sistema che l’ha prima scelta e condivisa implode, non si dimette mai da niente, neanche dal timor di un qualsiasi Dio, pur di autogarantirsi.

 

Eppure il Consiglio Regionale della Calabria, ha già il suo Consigliere Zappalà arrestato; i voti sono stati utili alla sua elezione ed alla sua coalizione. Tanti voti, da cui si prendono le distanze, stando seduti nelle poltrone del Consiglio Reg.le, mentre si procede con il patto scellerato dell’eliminazione dell’incompatibilità per l’elezione negli Enti Territoriali. Uno schiaffo alla speranza di rinnovamento della Calabria, forse anticostituzionale, uno schiaffo bipartisan, che si produce con il patto tra l’arroganza dei vincitori e la resistenza di alcuni vinti, già tipico del familismo mafioso; si fa ancora “finta di niente”, come se la Calabria fosse altro da quello che loro stessi stanno già consumando.

 

Eppure anche le forze dell’Ordine si inquinano, cedendo all’incorruttibilità della loro divisa il capitano S.Spadaro Tracuzzi, ufficiale della Dia, in contatto con il clan Lo Giudice. Si fa finta di niente quando anche questa indagine parla di occultamento di rifiuti radioattivi e pericolosi in Aspromonte, forse è solo l’argomento speculativo che può parlare di sanità e non di salute che interessa ad una certa politica.

 

Eppure nell’Università Mediterranea, comportamenti di illecito amministrativo inquinano la dimensione etica dell’azione dei docenti, con la presenza di soggetti a rischio e attori della ‘ndrangheta, ciò non distingue questa Istituzione dalle altre Istituzioni del territorio. Quale pressione politica, incapace di fare la differenza, può chiederne il conto nell’istruire le giovani generazioni? Così si fa finta di niente perchè da entrambi le parti non si coglie la vera sfida.

 

Eppure esiste la politica della zona grigia dei colletti bianchi, dei professionisti assoldati, degli uomini di malaffare delle istituzioni ed amministrazioni, che si aggiungono alle famiglie di ndrangheta, alle loro strutture che si riorganizzano ogni qualvolta si arresta qualche latitante o si colpisce qualche loro attività imprenditoriale e commerciale. Anche a Reggio Calabria si sequestrano i loro beni, ma non si segnano quelli dei prestanome e non si fa la serrata mai, neanche nelle grandi manifestazioni antindrangheta. Si fa finta sempre di non pagare alcun pizzo e prezzo.

 

I partiti si attrezzano a predisporre sulla scacchiera candidati e alleanze per le prossime amministrative, partendo sempre dalle solite stanze, “oscure” per trasparenza, efficacia e credibilità. Si ha il cattivo gusto e l’irresponsabilità civile di credere, che tutto ciò che è stato fino a ieri nelle nostre confuse sedi di partito, nelle posizioni parlamentari raggiunte per collocamento, nelle amministrazioni, nelle società partecipate, nei consigli di amministrazione degli enti, nelle posizioni di lavoro procurate senza merito, possa ancora produrre il futuro della nostra città e della nostra regione per uscire dal sottosviluppo e garantire la legalità, riciclando la peggiore esperienza della politica in un governo del territorio sotto scacco della ‘ndrangheta. SI fa ancora finta di niente come per le code elettorali presso le case dei boss, nella insipiente partecipazione alle loro feste, nelle ricandidature e riposizionamento dopo qualsiasi indagine.

Siamo sicuri che possano “questi politici sordomuti”, già colpevoli davanti alla società civile e che in troppa minima parte dimostrano di essere utile avamposto di gente “per bene”, essere in grado di fare la differenza e portarci fuori dal guado?

 

Cambiare rotta e dirigenti, cercare nella partecipazione e testimonianza civile una politica altra ed alta, credo che sia l’unica condizione di sviluppo e di domani per la Calabria , e ciò parafrasando quanto scrive recentemente Doris Lo Moro: “(…)per sognare un futuro migliore che spazzi via la mia stessa generazione che ha fallito. Tutti, anche chi non ha colpe! (…) Con la speranza di non vergognarmi più del sangue, della violenza, della cattiva politica (…)”

?CONSUELO NAVA

PD REGGIO CALABRIA