L’analisi di Calogero (Cgil)
Continua al Porto il presidio permanente contro gli esuberi
L’analisi di Calogero (Cgil)
“Continua stamane il sit-in permanente al varco della dogana presso il Porto di Gioia Tauro. Già nelle prime ore dell’alba, all’arrivo dei lavoratori, viene distribuito il volantino informativo e si formano i capannelli di che è consapevole di quanto rischia di accadere per il loro futuro lavorativo, si discute animatamente. Vi è realisticamente, molta preoccupazione, per il crescere dei tempi di attesa; questo non fa ben sperare sui numeri dell’esubero; soprattutto, si alza una sola voce, è quella di tutti: si è contrari al ridimensionamento delle attività attraverso la mobilità”. E’ quanto afferma in una nota Antonino Calogero, segretario generale della Cgil. “Non se ne capisce la ragione – continua – perché gli indicatori danno i traffici mondiali su mare in crescita per i prossimi anni, Gioia Tauro continua ad essere baricentrico e il Porto è l’unico, grazie, alla profondità dei fondali a poter ospitare le navi di grande dimensione. Nel pensiero di tutti emerge, appunto, la certezza che è un problema politico più che un problema solo di mercato.
Nell’ultima finanziaria i soldi della portualità son stati investiti a vado ligure , il piano nazionale della logistica Gioia Tauro è solo un titolo vuoto; poi, si guarda al nord, la piattaforma logistica è a Trieste. Hanno capito bene i lavoratori!!! La politica che governa è assente Qualcuno si chiede cosa farà la Regione Calabria, si ricorda l’apq. Su questo, presto, si arriva a capire se il governo non sblocca i fondi fas sarà il più grande bluff della storia. Rfi non vuole investire come è chiaro c’è tensione, giustificata, tra i lavoratori del Porto, dipendenti diretti del terminalista , e a questa si unisce la stessa tensione tra gli addetti delle aziende “terze” e tra i già assunti a tempo determinato oltre ai tanti che sono stati espulsi nei mesi scorsi dal processo produttivo. Monta sempre più la spinta per una mobilitazione, che chieda un intervento immediato per respingere i licenziamenti-mobilità attraverso un piano di rilancio del trashipment e che punti pure a sostenere una rapida fase di avvio della logistica, cresce tra tutti.
Il sit-in è anche un momento di ascolto ed evidenzia , senza alcuna differenza di appartenenza politica e sindacale , la necessità di mettere in campo ogni azione necessaria ad evitare che scelte pesanti possano essere calate dall’alto o peggio anciora che queste decisoni possano solo riguardate tagli e ridimensionamenti Nel corso della giornata continuerà i presidio ed oltre alla visita di molti giornalisti sono già venuti i Sindaci di molti comuni del territorio e il cappellano del Porto. Il Porto ed il suo indotto sono essenziali non si può mollare”.
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