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TAURIANOVA (RC), VENERDì 20 SETTEMBRE 2024

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Continua la polemica dei Cinquestelle su Giuseppe Pedà I Parlamentari grillini: «Silenzio dal Consiglio comunale di Gioia Tauro sull'incompatibilità del Sindaco»

Continua la polemica dei Cinquestelle su Giuseppe Pedà I Parlamentari grillini: «Silenzio dal Consiglio comunale di Gioia Tauro sull'incompatibilità del Sindaco»
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«Il Consiglio comunale di Gioia Tauro ha scelto l’ignavia, evitando la doverosa, immediata contestazione dell’incompatibilità di legge in capo al sindaco, Giuseppe Pedà, ammessa proprio dal primo cittadino». Lo dichiarano i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni, che aggiungono: «Lo scorso 22 ottobre avevamo formalmente invitato l’assemblea consiliare ad assumersi la responsabilità dell’iniziativa per come previsto dalla legge, poiché il suocero del sindaco è titolare della ditta che a Gioia Tauro gestisce la raccolta dei rifiuti. Da allora, il Consiglio comunale, che ha il compito di controllare l’operato dell’esecutivo, non ha mosso alcun passo. Invece il 23 ottobre scorso il Comune di Gioia Tauro è stato celere a impegnare 11.106 euro in favore di Eurocome, l’azienda del suocero del sindaco, per la fornitura di 30 cassoni scarrabili per tre giorni, risalente alla fine di settembre». «Di là dalla necessità specifica, che non tocca a noi valutare, questa ultima vicenda – evidenziano i parlamentari 5 stelle – conferma il peso dell’oggettiva incompatibilità di Pedà, per la quale ci auguriamo che la Prefettura di Reggio Calabria dia risposte immediate, fornendo un esempio istituzionale altro rispetto a quello offerto, finora, dal Consiglio comunale di Gioia Tauro». «Dopo la vicenda dell’inconferibilità a Santo Gioffrè dell’incarico di commissario dell’Asp di Reggio Calabria, si è aperto un mondo nelle amministrazioni pubbliche della Calabria, specie grazie alla vigilanza permanente del Movimento 5 stelle. Inconferibilità e incompatibilità sono questioni molto serie per l’oggettiva imparzialità della pubblica amministrazione, non sanabili con l’obiezione di buone pratiche, sostenute come mantra da soggetti incompatibili o ai quali il proprio incarico non era per legge conferibile».