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TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

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Continuano senza sosta le violenze sulle donne Editoriale di Caterina Sorbara

Continuano senza sosta le violenze sulle donne Editoriale di Caterina Sorbara
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Nonostante i molti convegni, dibattiti e manifestazioni di ogni tipo per sensibilizzare l’opinione pubblica e lo Stato, sulla violenza contro le donne, niente accenna a cambiare. Ogni giorno c’è una donna che muore, uccisa dal proprio compagno.

Domenica scorsa a Firenze una donna è stata accoltellata dall’ex marito che non accettava la separazione, mentre ieri pomeriggio un’altra donna di soli 25 anni, è stata uccisa dal convivente.

Una piaga che sta aumentando a dismisura, in frequenza, quantità e ferocia. Niente è cambiato. Ancora una volta una rosa è stata strappata al sole. Femminicidi  che nella maggior parte dei casi, vengono  preceduti da violenze psicologiche, sottigliezze diaboliche, capaci di portare la donna a pensare di essere lei la vera colpevole. Spesso le violenze, vengono realizzate davanti ai figli, anche minorenni, i quali restano traumatizzati per tutta la vita.

La radice di questo orribile fenomeno, va ricercata all’interno delle famiglie, dove ancora oggi, nella stragrande maggioranza dei casi, vige una sub-cultura, che considera la donna proprietà privata dell’uomo, merce da possedere ad esclusivo uso e consumo.

Bisogna che le Istituzioni intervengano attraverso un lavoro sinergico  sin dalla Scuola dell’infanzia, anche perché è nei primi anni di vita che si forma la morale. Non è tollerabile che ancora oggi alle soglie del Terzo millennio, una donna non è libera di esprimersi pienamente alla luce del sole. Non è tollerabile che una donna non sia libera di amare  chi vuole,come vuole e quando vuole.

Non è possibile, ancora, che una donna non è libera di dire al proprio compagno o marito: “E finita, io non ti amo più”. Troppe, ad oggi, le parole dette, ma i fatti concreti dove sono? I soli centri antiviolenza non bastano, le donne stanno continuando a morire. Il tempo delle parole è finito! Ci vogliono fatti concreti, azioni importanti e, non ultimo leggi ferree. Lo Stato deve intervenire, con leggi appropriate.

Spesso gli assassini (sotto consiglio dei propri avvocati) si fingono pazzi per avere sgravi di pena, quando pazzi non lo sono, almeno in quel senso. Sono invece, “malati di cattiva educazione, cattivi modelli di vita”. Si parla tanto di parità di sessi, ma non basta, non serve a niente, se poi la donna non è libera di amare, di sognare di decidere come vivere, con chi vivere al pari dell’uomo.

Quando un uomo decide di chiudere una relazione, non succede niente, nessuno si ai scandalizza, nessuno si arrabbia. L’amore come nasce può anche finire. Ma se  la stessa decisione viene assunta da una donna: apriti cielo!

Mi auguro che al più presto Stato e Istituzioni intervengano con azioni importanti, affinchè questo fenomeno sia sconfitto. Ad oggi sono oltre 6 milioni le donne che hanno subito violenze fisiche e psicologiche. Uno Stato degno di chiamarsi Stato deve intervenire. A nessuna rosa deve essere negata la luce del sole, a nessuna rosa deve perdere il suo profumo, nessuna rosa deve perdere la propria anima.