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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 GENNAIO 2025

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Contraffazione, Confapi: “Furto alle imprese oneste” "Nell'agroalimentare fenomeno dilagante". La testimonianza di Gerardo Sacco: "Chi copia ruba lavoro e qualità"

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“Il business del falso danneggia e penalizza fortemente le nostre
aziende. Basti pensare che solo nel settore della panificazione – più
volte da noi denunciato – è cresciuto enormemente ed ha raggiunto
livelli allarmanti. Al peso già enorme di una crisi economica e
finanziaria si aggiunge quello di una concorrenza sleale e dilagante: il
danno è evidente e non riguarda solo le tantissime imprese del settore
ed i loro dipendenti, che svolgono la loro attività nel rispetto
rigoroso delle leggi, ma anche la salute del consumatore visto che
stiamo parlando di un bene primario come il pane.” Ad affermarlo il
Presidente di Confapi Calabria, Francesco Napoli che oggi ha partecipato
all’incontro sulla contraffazione promosso dal Mise presso la Prefettura
di Cosenza. All’incontro, in cui sono stati presentati i dati del Censis
sugli effetti nella Provincia di Cosenza, hanno partecipato anche
Roberto Bonofiglio, amministratore delegato di PalaExport e delegato
nazionale di Confapi, il maestro orafo Gerardo Sacco e l’imprenditore a
capo di Uniorafi Sergio Mazzuca.
Importante la testimonianza del maestro orafo Gerardo Sacco che ha
raccontato la sua esperienza da imprenditore di un marchio conosciuto e,
per questo, molto spesso copiato. ” E’ un furto che, come altri reati,
dovrebbe essere perseguito in maniera esemplare. Un furto perpetrato ai
danni di un marchio faticosamente costruito in cinquant’anni di lavoro,
frutto della reputazione di un’impresa che si è sempre distinta e si
caratterizza per credibilità, innovazione, ricerca e creatività. Chi
copia ruba profitti e lavoro a chi lavora all’insegna della qualità e
per la qualità”.
Per Roberto Bonofiglio, è soprattutto nel settore agroalimentare che si
registrano le maggiori contraffazioni. “Dalla nostra esperienza nel
campo dell’export e dell’internazionalizzazione abbiamo toccato con mano
l’enorme quantità di prodotti alimentari spacciati per italiani e che
invece non hanno nulla a che vedere con il nostro Paese. Le stime
parlano di circa 60 miliardi di euro, con quasi 2 prodotti di tipo
italiano su 3 in vendita sul mercato internazionale che in realtà non
hanno nulla di Italiano”.
Sergio Mazzuca, imprenditore nel settore orafo e a capo della sezione
Unionorafi di Confapi Calabria ha focalizzato la sua attenzione
principalmente sul mercato degli abusivi che sembra dilagare nella città
di Cosenza ed in provincia. “L’abusivismo – ha detto- è un problema
serio sia per gli esercenti corretti, che subiscono una concorrenza
sleale, che per gli utenti che acquistano in maniera impropria oggetti
di dubbia provenienza”.
Il Presidente Francesco Napoli ha concluso: ” Desidero ringraziare il
Mise, il Censis e la Prefettura per aver voluto coinvolgere e ascoltare
le esperienze e le testimonianze di Confapi Calabria su un tema di così
stringente attualità e di grande interesse per le aziende. La
partecipazione della nostra associazione datoriale assieme a prestigiosi
imprenditori che fanno parte del nostro gruppo, è stato per noi motivo
di orgoglio e conferma l’importanza che le aziende associate di Confapi
Calabria rivestono nel tessuto socio-economico della regione”.