Contrasto al caporalato, continuano controlli nella Piana Sette le ispezioni contro il lavoro nero. Controllate aziende contigue alle cosche Piromalli e Pesce
Prosegue l’attività di prevenzione e di contrasto al caporalato e al lavoro nero avviata che dal mese di novembre sta interessando la Piana di Gioia Tauro e altre zone del territorio provinciale dove maggiormente si registra la presenza di immigrati impiegati nelle raccolta di prodotti stagionali. L’operazione interforze di ieri, si inserisce nell’ambito della direttiva del ministro dell’Interno del 23 aprile 2014 denominata “Focus ’ndrangheta – Piano d’azione nazionale e transnazionale” e ha riguardato imprese legate ai processi di trasformazione e di industrializzazione dei prodotti agro-alimentari operanti nella Piana di Gioia Tauro. Sono stati impegnati circa 40 operatori della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, della Polizia Provinciale, dell’Ispettorato del Lavoro e dell’ASP di Reggio Calabria. Nel corso dell’azione sono state controllate aziende presenti nei distretti di Rosarno, San Ferdinando, Polistena e Rizziconi. Sulle aziende medesime sono in corso anche accertamenti da parte dell’Ispettorato del lavoro. Sono state effettuate, inoltre, 96 perquisizioni domiciliari, 4 perquisizioni personali e 2 persone, entrambe pregiudicate, sono state deferite all’autorità giudiziaria. Nelle 7 operazioni sono state complessivamente controllate 34 aziende operanti nella Piana di Gioia Tauro e in particolare nei comuni di Gioia Tauro, Rosarno, San Ferdinando, Melicucco, Serrata, Candidoni, Rizziconi, Varapodio, Taurianova. Tra le imprese predette alcune sono risultate contigue alla cosca “Piromalli” e altre alla cosca “Pesce”. Nelle operazioni precedenti a quella di ieri sono state controllate 296 persone tra cui 220 cittadini exstracomunitari, 9 sono state le persone denunciate per riduzione o mantenimento in schiavitù, mentre 22 sono state le sanzioni amministrative elevate.