Contributi di Domenico Caruso a Voyager
redazione | Il 29, Set 2012
La nota trasmissione televisiva condotta da Roberto Giacobbo, ha ringraziato ufficialmente il nostro collaboratore
Contributi di Domenico Caruso a Voyager
La nota trasmissione televisiva condotta da Roberto Giacobbo, ha ringraziato ufficialmente il nostro collaboratore
Il 24 settembre c.m. la Direzione di Voyager, la nota trasmissione televisiva condotta da Roberto Giacobbo, ha ringraziato ufficialmente il nostro collaboratore Domenico Caruso per la sua segnalazione riguardante il reliquiario di S. Martino (Vescovo di Tours) che si trova nella Chiesa parrocchiale dell’omonimo paese. Nella stessa puntata del 21 settembre, durante la trattazione dell’argomento sulle monache di clausura, Caruso ha fatto presente l’esistenza a Taurianova del Monastero della Visitazione.
Altri contributi, che riportiamo e che possono controllarsi su Facebook, sono stati inviati, durante la trasmissione del 28 settembre c.a. in merito agli argomenti trattati da Giacobbo.
Maria Licopoli testimone della tragedia del Titanic.
Maria Licopoli, deceduta a S. Martino di Taurianova (RC) a poco meno di 101 anni il 19 gennaio 2007, era partita con la nave Carpazia da Napoli assieme ai familiari per raggiungere il padre negli Stati Uniti. Era il 14 aprile 1912 quando avvenne la fine del Titanic. Fu così che Maria Licopoli e i passeggeri della Carpazia assistettero e parteciparono al salvataggio di 705 persone del Titanic.
Il ricordo dell’evento rimase indelebile fino alla morte nella mente di Maria.
Ricordo di Mario Pincherle.
Ho conosciuto Mario Pincherle all’11° Convegno Nazionale di Parapsicologia tenutosi a Camerino nel 1986.
In quell’occasione lo studioso ci ha parlato del suo “Libro tibetano dei Morti”, “Il Bardo” dedicato alla Divina Verità e contenente la Grande Dottrina della Liberazione del Pensiero che occorre meditare profondamente, costituendo un viatico verso la felicità eterna.
Non dimenticherò la sua lezione: chi non ha scoperto il mistero della morte deve leggere l’opera.
“Pensiamo ai nostri morti come a vivi”, ha affermato l’oratore, “perché sono vivi. Non è permesso a nessun parente di piangere o gemere: poiché ciò non va bene”.
E noi, oggi, ricordiamo Pincherle con simpatia!
Risposte ricevute all’intervento di Caruso:
Cassana Settecentotrentuno – Ho passato parecchio tempo con Mario Pincherle, pomeriggi a casa sua a parlare di cose straordinarie! Era un uomo che sapeva trasmettere!♥
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