Cordiano confuta Longo su Camassa: “Inutile provocazione” Il capogruppo di maggioranza di Cinquefrondi risponde piccato all'uscita del gruppo consiliare guidato dall'ex vicesindaco. Discussione forzata in consiglio e decisione di convocare Camassa già presa durante la riunione dei capigruppo
di Giuseppe Campisi
Cinquefrondi – «Il Sindaco e l’Amministrazione comunale con si sottraggono a nessun confronto anche pubblico, ma la verità, millantata dal Consigliere Longo, purtroppo non è confortata dal verbale della conferenza dei Capigruppo, in cui altre cose si erano decise. Insieme agli altri gruppi presenti si era deciso all’unanimità di “incontrare la società Camassa per discutere sulla questione di Cinquefrondi”. Nessun impegno era stato preso per un confronto, doveroso comunque, ma che semmai avrebbe avuto senso solo dopo». Con queste scarne righe – frutto del verbale di riunione della conferenza dei capigruppo tenutasi lo scorso 12 settembre, ad una settimana dal consiglio convocato per il successivo 18 settembre, ndr – il capogruppo di maggioranza di Rinascita, Fausto Cordiano, evidentemente irritato per l’uscita (non gradita) del capogruppo di AutonomaMente Giuseppe Longo lo ha voluto smentire ritornando alla travagliata questione Camassa ed alle richieste avanzate dallo stesso gruppo di minoranza in sede consiliare bollandola come “inutile provocazione”. Ciò che emerge, secondo la lettura di Cordiano, è una sostanziale forzatura del consigliere Longo per discutere del caso Camassa in consiglio anche in assenza degli altri gruppi consiliari. «Mi domando a questo punto – ha proseguito Cordiano – cosa penseranno gli altri gruppi. Una discussione ed un confronto avrebbero dovuto essere fatti anche con loro, ma così non è stato perché il Capogruppo di Autonomamente lo ha quasi imposto in quella sede» ha ripetuto stizzito l’esponente di Rinascita, che ha invitato i suoi a non cedere alla polemica (postando via social la copia dello stesso verbale, ndr) nonché stigmatizzando il tentativo provocatorio di Longo di “minimizzare fatti positivi” anche attraverso la diffusione di non verità.