Corea del Nord attacca Seul, presto rappresaglia
redazione | Il 23, Nov 2010
Si rinfiamma il conflitto tra le due Coree: alle 14.34 locali (le 6.24 in Italia), la Corea del Nord ha bombardato con 200 colpi di artiglieria l’isola sudcoreana di Yeonpyeong, causando la morte almeno due soldati, il ferimento di altri 13 militari e di quattro civili.
Corea del Nord attacca Seul, presto rappresaglia
Si rinfiamma il conflitto tra le due Coree: alle 14.34 locali (le 6.24 in Italia), la Corea del Nord ha bombardato con 200 colpi di artiglieria l’isola sudcoreana di Yeonpyeong, causando la morte almeno due soldati, il ferimento di altri 13 militari e di quattro civili.
Si rinfiamma il conflitto tra le due Coree: alle 14.34 locali (le 6.24 in Italia), la Corea del Nord ha bombardato con 200 colpi di artiglieria l’isola sudcoreana di Yeonpyeong, causando la morte almeno due soldati, il ferimento di altri 13 militari e di quattro civili. Immediata la reazione dell’esercito di Seul, che ha risposto al fuoco con 80 colpi di artiglieria e ha inviato sul posto una squadriglia di F-16. Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak, al termine di un incontro del governo convocato d’urgenza, ha detto che sta cercando di impedire che lo scambio di colpi scateni una escalation militare, degenerando in un conflitto più ampio, ma ha anche sottolineato che se le “provocazioni continueranno” la risposta di Seul sarà “più forte”. Almeno 50 colpi dell’artiglieria nordcoreana hanno raggiunto i bersagli: obiettivo principale, secondo le prime informazioni, la base militare sull’isola che ospita almeno 600 marine e altre decine di militari di altri reparti. Il bombardamento ha però colpito anche decine di case, almeno 60 secondo i testimoni: le fiamme che hanno avviluppato gli edifici si sono propagate alle aree circostanti. Alcuni residenti hanno lasciato l’isola a bordo delle barche dei pescatori. “Mi trovato in casa quando sono stato sorpreso dalle esplosioni. Sono uscito, l’intero villaggio era un mare di fuoco”: così Kim, 35 anni, ha raccontato all’agenzia Yonhap i momenti del bombardamento. “Ora sono con altri in un rifugio, ma tremo ancora per la paura”, ha aggiunto. Incerte le ragioni che hanno spinto Pyongyang ad aprire il fuoco: ieri Seul ha dato avvio al “Hoguk Exercise”, una delle tre principali esercitazioni annuali di difesa che coinvolgono circa 70.000 militari, mentre oggi a Pechino è arrivato l’inviato speciale americano per la Corea del Nord Stephen Bosworth, nell’ambito dei colloqui sul dossier di Pyongyang in programma in questi giorni. Immediate le reazioni internazionali: la Cina si è detta “preoccupata”, ritenendo “imperativo” rilanciare i colloqui di pace, mentre Mosca ha messo in guardia contro una escalation militare. Il premier giapponese Naoto Kan ha ordinato ai suoi ministri di prepararsi “a ogni evenienza”. SEUL, RAPPRESAGLIA PER EVITARE ALTRE PROVOCAZIONI – “Penso che una forte rappresaglia sia necessaria per impedire altre provocazioni” di Pyongyang: così il presidente sudcoreano Lee Myung-bak, non escludendo una attacco multi-forze di Seul contro la Corea del Nord. Lo scrive l’agenzia Yonhap. CINA PREOCCUPATA PER SITUAZIONE – La Cina è “preoccupata” per la situazione tra le due Coree. Pechino, ha affermato un portavoce del ministero degli Esteri cinese, sta “verificandò se le notizie di uno scambio di colpi di artiglieria tra le due Coree “corrisponda al vero” ed esprime la propria “preoccupazione” per la situazione che si è venuta a creare. La Cina ritiene ”imperativo” rilanciare i colloqui di pace con la Corea del Nord dopo lo scambio di colpi di artiglieria di oggi tra le due Coree. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli esteri Hong Lei dopo aver espresso la ”preoccupazione” di Pechino per il bombardamento effettuato dall’artiglieria nordcoreana contro l’isola sudcoreana di Yeonpyeong, al quale la Corea del Sud ha detto di aver risposto. Secondo il portavoce le due Coree devono ”fare di piu’ per contribuire alla pace” ed e’ necessario riprendere i colloqui a sei sul disarmo nucleare di Pyongyang. Ai colloqui, oltre alle due Coree, partecipano Usa, Cina, Giappone e Russia. MOSCA METTE IN GUARDIA CONTRO ESCALATION – La Russia ha messo in guardia contro una escalation militare nella Penisola coreana dopo che la Corea del Nord ha bombardato con colpi di artiglieria una isola sudcoreana. Lo ha affermato il ministero degli Esteri russo in dichiarazioni citate dall’agenzia Interfax. CASA BIANCA, FERMA CONDANNA BOMBARDAMENTO ISOLA – La Casa Bianca ha “condannato fermamente” il bombardamento di un’isola della Corea del Sud da parte di Pyongyang e chiesto di fermare le “azioni belliche”. UE MOLTO PREOCCUPATA, FORTE CONDANNA ATTACCHI – L’Unione europea “condanna con forza” gli attacchi della Corea del Nord. “Sono molto preoccupata – sottolinea in una nota l’Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza Catherine Asthon – per quanto accaduto oggi nella penisola coreana che ha fatto vittime tra militari e civili sud-coreani”. Ashton ha quindi “condannato con forza gli attacchi della Corea del Nord”, facendo appello alle autorità perché si “astengano da ogni azione che rischia di provocare una ulteriore escalation e di compromettere il pieno rispetto dell’accordo di armistizio coreano”. Forte condanna è giunta anche da molte capitali europee: Parigi ha chiesto a Pyongyang “la fine delle provocazioni”, la Gran Bretagna ha definito l’attacco “unilaterale”, il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle ha parlato di “minaccia alla pace nella regione”. Parlando con i giornalisti la Ashton, “segue con molta attenzione gli sviluppi della situazione” perché “la pace e la stabilità in Corea sono essenziali per la regione e per il mondo intero”. Nel corso del quotidiano briefing per la stampa la portavoce dell’Alto rappresentante, ha quindi informato che “sono in corso costanti contatti con la delegazione Ue nella regione per monitorare gli sviluppi della situazione”. FRATTINI, CONDANNIAMO FERMAMENTE ATTACCO – “Condanniamo fermamente l’attacco” da parte Pyongyang di un’isola della Corea del Sud. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini durante una conferenza a Gerusalemme con il collega israeliano Avigdor Lieberman. Frattini si è detto certo che ci sarà un “documento comune di condanna” da parte dei Paesi del G8 nei confronti della Corea del nord. “Ogni violenza deve cessare”, ha aggiunto Frattini conversando poi con i giornalisti italiani. “C’é una consultazione a livello G8, che è in corso, e credo che come l’Europa ha già fatto con Lady Asthon, ci sarà una condanna della maggior parte della comunità internazionale affinché questo cessi rapidamente e la armi tacciano”. Rispondendo alla domanda se questo precedente possa rappresentare un cattivo esempio per l’Iran, il ministro degli Esteri italiano ha detto: “Dobbiamo rispondere duramente perché se questi episodi sono tollerati, si dà un esempio pessimo ad altri paesi, senza nominarne nessuno in particolare. Per questo serve una reazione internazionale, da parte dell’Europa, del G8 anche delle Nazioni Unite che credo debbano dare rapidamente una risposta”(ANSA)