Corigliano Calabro, il sindaco Geraci: “emergenza culturale alla base della crisi” Politica ed istituzioni, serve una scuola di formazione
CORIGLIANO C. (Cs) – Se c’è un’esigenza forte emersa, come leit motiv, anche in questa campagna elettorale in corso per le regionali, è quella di formazione politica ed anche amministrativa, soprattutto delle nuove generazioni. E se vi è un’emergenza più complessa da governare su scala nazionale, quanto meno per i tempi fisiologicamente richiesti per analizzarla ed affrontarla, è forse quella culturale e del vuoto concettuale che è diventato purtroppo lo specchio di una crisi etica, di contenuti e di visione, prima ancora che economica o di gestione degli enti pubblici.
È quanto dichiara il Sindaco Giuseppe GERACI per il quale vi è un’evidente necessità di ricostruire identità, percorsi culturali e metodi di condivisione sociale e, quindi, di dialettica politica che ritornino ad essere fondati sul confronto serio tra visioni della cosa pubblica e più in generale del mondo.
Forse sono un sopravvissuto della Politica – ribadisce GERACI – ma ritengo oggettivamente disarmante dover registrare quasi sistematicamente il peso del vuoto culturale e concettuale che tiene in piedi, su larga scala, non soltanto nella nostra regione, quel che resta del confronto tra apparentemente diverse visioni politiche sul governo dei territori e del Paese. In quel che si legge e si ascolta nelle campagne elettorali alle quali siamo ormai abituati ed anche tristemente assuefatti mancano soprattutto lo slancio ideale e l’aggancio a valori e principi; manca un’idea ed un metodo di pubblica amministrazione; manca un orizzonte perché manca anzi tutto la conoscenza della Storia e la consapevolezza delle grandi linee di pensiero politico ed anche amministrativo che nel corso dei secoli hanno spiegato e animato l’azione politica, le evoluzioni sociali e la vita e trasformazione delle stesse istituzioni nazionali e locali. Manca – aggiunge il Sindaco – quella che da sempre è stata la formazione politica ed amministrativa delle classi dirigenti locali e nazionali. Siamo oggi di fronte ad un gap sostanzialmente pedagogico che non viene affatto colmato dagli stimoli o dai passi veloci e straordinari dell’era digitale. Perché nessuna innovazione tecnologica o massmediatica potrà mai sanare l’assenza di quei punti fermi che soltanto il nutrimento ed il sedimento culturale, probabilmente più lenti dei tempi frenetici ai quali sembriamo condannati, riesce a consolidare nell’animo e nella mente umane, sin dai banchi di scuola. Rispetto a questa esigenza che segna e spiega la vera crisi attuale della nostra Nazione e spesso dell’ingovernabilità ed inefficienza strutturale delle nostre istituzioni a tutti i livelli, non sarebbe peregrina l’idea di avviare anche in questo territorio, verificandone condizioni e possibilità, un importante e qualificato momento di formazione politica ed amministrativa, del quale ci faremo promotori – chiosa GERACI, facendo appello a quanti intendono condividere l’obiettivo super partes – già all’indomani di questa quanto mai anomala e deprimente scadenza elettorale.