Corigliano, incontro su violenza di genere e minori A scuola l'educazione ai sentimenti
CORIGLIANO CALABRO – Un momento di riflessione e di dibattito sulla violenza di genere e contro i minori. Per sensibilizzare e far comprendere che simili fenomeni, spesso associati a qualcosa di lontano, possono essere più vicini di quanto si pensi. Da qui l’importanza di educare le nuove generazioni a riconoscere gli “alert” e a segnalare qualunque tipologia di “devianza”, che il più delle volte è preludio di tragedie. Un “viaggio negli abissi delle anime”, nel tentativo di sconfiggere atavici retaggi culturali e di infondere nei giovani un vero e proprio “alfabeto dei sentimenti” che aiuti a riconoscere e a distinguere l’amore vero da quello malato.
Questi, in sintesi, gli obiettivi dell’Incontro con l’Autore promosso dalla dirigenza dell’Istituto di Istruzione Superiore “Nicholas Green – Falcone e Borsellino”, a conferma del ruolo dell’istituzione scuola quale agenzia educativa protesa a curare ogni aspetto della crescita e della formazione degli studenti. Presso l’aula Magna dell’Itg di Corigliano, mercoledì scorso 11 maggio, è stato presentato #Iodamorenonmuoio, il nuovo libro di Arcangelo Badolati, giornalista e scrittore, che, edito da Pellegrini Editore, inaugura la collana “Ipazia” interamente al femminile.
I lavori, introdotti dal dirigente scolastico dell’IIS “Green – Falcone e Borsellino” ing. Alfonso Costanza, hanno fatto registrare gli interventi di Cinzia Falcone, presidente Animed, del capitano Francesco Barone, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Corigliano, di Maria Rita Acciardi, past governor Rotary Club International.
Interessante l’intermezzo musicale a cura di Otello Profazio, il “cantastorie” che riesce a raccontare la donna in tutti i suoi aspetti.
Di fronte ad una nutrita platea di docenti e studenti delle ultime classi dell’IIS “Green – Falcone e Borsellino” nonché delle terze classi della scuola media “Erodoto”, il giornalista Arcangelo Badolati ha tracciato un ampio e approfondito excursus del fenomeno, dal femminicidio ai delitti di ‘ndrangheta, attraverso il racconto di alcuni episodi di cronaca, molti dei quali calabresi e territorialmente vicini alla nostra realtà quotidiana, emblematici di come ancora oggi sia difficile combattere e sconfiggere modelli ancestrali che danno vita ad amori malati, sia nell’ambito della coppia sia nel rapporto tra genitori e figli. “Perduti nel nostro benessere – ha detto Badolati – pensiamo che siano cose lontane, invece sono storie vere spesso più vicine di quanto immaginiamo”. Dalla condizione delle donne arabe a quella delle donne occidentali, ancora “schiave” in molte realtà e spesso usate per sancire alleanze mafiose, dalla violenza della ‘ndrangheta anche contro donne e bambini alla tragica uccisione di chi si ribella ad amori malati, Badolati ha inteso tuttavia lanciare un messaggio di speranza e di riscatto, che parte proprio dalla conoscenza e dallo studio: “Leggete e avrete modo di capire cos’è l’amore. Leggete e imparate, e nella vostra vita ci sarà spazio per la bellezza, non per la violenza e la mafia”.
“Oggi – ha dichiarato il Dirigente scolastico ing. Alfonso Costanza – si assiste spesso ad un vero e proprio analfabetismo dei sentimenti, che determina in molti casi forme di amore malato. Da qui la necessità di dar vita, anche a scuola, a quel processo di educazione ai sentimenti che, nell’ambito di una didattica attenta ai fenomeni di una società moderna e in continuo divenire, potrà favorire nei ragazzi il consolidamento di valori e principi sani, improntati al rispetto dell’altro e all’uguaglianza di genere. Solo così potremo sperare di formare dei cittadini responsabili in grado di dare inizio ad una rivoluzione culturale che metta fine a episodi non degni di una società che vuol essere civile”.
Il reato di genere miete più vittime della mafia, come hanno sottolineato tutti i relatori invitando gli studenti a prestare attenzione ai vari “campanelli d’allarme” e a non chiudersi mai nel silenzio di fronte a episodi di violenza di qualsiasi genere.
Al termine degli interventi, gli studenti presenti, che hanno seguito i lavori con notevole interesse e attenzione, hanno dato vita ad un nutrito dibattito ponendo una serie di quesiti e di riflessioni sul tema, a riprova di come le giovani generazioni abbiano voglia di riscatto e necessità di esempi positivi e punti di riferimento sani.