Coronavirus economia, un dato che allarma i settori produttivi poiché in un contesto economico già terribilmente gracile Nota stampa di Rosi Perrone - Segretario generale UST Cisl Metropolitana Reggio Calabria
Oltre cinquanta giorni di confinamento, serrande abbassate ed economia
ferma al palo: aziende, imprese e lavoratori in un limbo che va sanato
con contenuti e soprattutto, con il lavoro. Un dato che allarma i
settori produttivi poiché in un contesto economico già terribilmente
gracile come quello di Reggio Calabria, esiste un concreto rischio
usura, nella misura in cui la liquidità a disposizione delle imprese è
pari a zero. Occorre un ‘Patto Sociale’, pertanto, accolgo l’appello
lanciato dal Presidente di Confindustria RC, ing. Vecchio, affinché
gli imprenditori non vengano lasciati soli, a brancolare nel buio
dell’incertezza, perché la criminalità è dietro l’angolo pronta ad
avvolgere nel suo abbraccio mortale le debolezze di operatori
economici, costretti allo stremo dall’emergenza Coronavirus cosa che
avrebbe conseguenze disastrose sotto molti aspetti sociali economici e
di Sana e pulita occupazione.
L’allarme arrivato da più fronti non può lasciarci tranquilli: dal
Procuratore antimafia Nicola Gratteri al monito del Vescovo di Reggio
Calabria Giuseppe Morosini. Dunque, è fondamentale che lo Stato sia
credibile e di prossimità rispetto alle reali esigenze degli
imprenditori reggini. Velocità e abbattimento degli iter burocratici,
basati su trasparenza e legalità potrebbero essere i primi step utili.
Le parti sociali e datoriali d’altro canto, dovranno fare la loro
parte in un percorso di accompagnamento, attraverso il quale garantire
il massimo sostegno a quanti potrebbero cedere a soluzioni per
problemi finanziari, ma che potrebbero invece spingerli nel vortice
dell’usura e questo triste fenomeno dell’usura potrebbe coinvolgere
aziende e purtroppo per bisogno anche i cittadini.
La strada da battere deve esser sempre quella della legalità e se, ci
sarà un pieno coinvolgimento delle istituzioni territoriali con
un’interlocuzione costruttiva con le realtà del sistema creditizio,
sono certa, si potrà offrire una soluzione valida al problema della
liquidità economica che affrontano le aziende del comparto commerciale
e imprenditoriale di Reggio Calabria. Ma in un quadro di incentivi
governativi che, se finalizzati, potrebbero far gola alla criminalità
organizzata, occorre assolutamente creare un argine sociale ed
istituzionale di supporto alle aziende del territorio per la pratica
di azioni positive e di legalità.
Sosteniamo per questo – come Cisl Metropolitana di Reggio Calabria –
anche la proposta di Confindustria reggina secondo cui la parte di
esposizione bancaria delle aziende non coperta dal Fondo di garanzia
per le PMI, in base al decreto “Cura Italia”, sia coperta dalla
Regione Calabria e/o dalla Città Metropolitana.
Perché in questa fase di emergenza e di appiattimento economico,
garantendo la liquidità alle imprese, si assicurerebbe un effetto
elettroshock per far ripartire economia ed occupazione, e soprattutto
si scongiurerebbe il radicarsi di fenomeni di usura, fonte di
approvvigionamento della criminalità organizzata!
Ufficio Stampa UST Cisl Reggio Calabria Metropolitana