Coronavirus, la situazione era già seria, poi si sono aggiunti i “cervelli (fumati) in fuga” e… Mentre si scoprono due casi positivi a Reggio Calabria, si combatte contro l’irresponsabilità di chi è sceso dal Nord e non si è ancora “autodenunciato”. Mentre alcuni studi medici di base a Taurianova hanno iniziato una vera e proprio campagna di prevenzione
Quando il Generale Charles De Gaulle rispose al suo attendente il quale propose di eliminare tutti gli imbecilli della terra, affermando “progetto ambizioso”, non aveva torto. Purtroppo la situazione è seria, diremmo, molto seria e per non farla trasformare in drammatica, dobbiamo essere tutti consapevoli che ci ritroviamo in una vera e propria emergenza epidemica. Purtroppo la situazione sta precipitando al Nord, in quelle regioni dove oltre la Lombardia ci sono altre 14 province che stanno affrontando un momento di grande preoccupazione tale da costringere il governo nazionale ad emettere un’ordinanza restrittiva che scadrà il 3 aprile prossimo, ma che non saranno escluse delle proroghe. Siamo tutti coinvolti e tutti dovremmo essere responsabili delle nostre azioni. Dobbiamo essere collaborativi a trecentosessanta gradi.
Associamo a queste preoccupazioni anche l’imbecillità degli (ex) cervelli (fumati) in fuga che sono rientrati in massa dal Nord e poi sommiamo la loro imbecillità mista all’egoismo e abbiamo creato una “frittata” di proporzioni gigantesche.
Tralasciando la follia degli irresponsabili di turno i quali si sono assembrati (condizione vietata) in un locale pubblico della Piana per festeggiare quella coglionata definita festa della donna, cerchiamo di stare un po’ con i piedi per terra e affrontare con dovizia di particolari quello che oggi è la realtà evidente di un pericolo contagioso che potrebbe avere proporzioni indefinite e che la Calabria, come è stato ribadito più volte, non è nella condizione di affrontare in maniera sanitaria e quindi ospedaliera. Come dimostrano i fatti di questi anni, ad esempio sul cosiddetto “turismo sanitario”, non abbiamo strutture sufficienti ed efficienti ad affrontare ad esempio, quello che oggi sta accadendo in Lombardia dove la stessa sta per essere messa in ginocchio. L’eccellenza della sanità in Italia riscontra serie difficoltà a causa delle migliaia di contagi che ogni giorno crescono a dismisura e oltremodo siamo il secondo paese al mondo per morti da coronavirus. Credo che questo dovrebbe bastare per renderci ampiamente responsabili.
Mentre sto scrivendo è uscita la notizia di un caso positivo a due passi da noi, ovvero a Reggio Calabria, quindi la situazione si sta facendo davvero molto preoccupante. Si tratta di un dipendente di un centro medico privato.
E dobbiamo iniziare anche dai piccoli centri seppur non facente parte di quella zona rossa o arancione che sia, adottando le minime precauzioni che sia l’ordinanza ministeriale che quella regionale, stanno consigliando. Compreso il fatto di “auto-dichiararsi” se provenienti dalle zone dove il focolaio è al massimo del contagio, ovvero dal Nord. C’è un numero verde e un sito che tutela la privacy istituito dalla Regione Calabria dove inserire le propire generalità o quantomeno rivolgersi al proprio medico curante che saprà indirizzarvi come fare e quantomeno mettervi responsabilmente in quarantena obbligatoria. Facendo questo ponete rimedio alla vostra imbecillità di essere scesi in una realtà dove non potrete mai avere le cure che avevate invece se foste rimasti al Nord. Imbecilli sia al primo colpo che di “rinculo”.
Stamani a Taurianova in alcuni medici di base nei loro studi, hanno affisso un manifestino dove venivano indicate alcune precauzioni le quali sarebbe opportuno adottare in maniera tale da non essere pericolosi per sé e per gli altri.
Siccome l’ondata degli irresponsabili sembra aver raggiunti livelli preoccupanti, la stessa Santelli, governatore della Calabria, parla di 80 pullman arrivati ieri sera e si stimano circa 150mila imbecilli provenienti dal Nord. Sarebbe opportuno seguire alcune precauzioni come quello di lavarsi le mani spesso, non frequentare locali con troppi assembramenti, le folle hanno avuto nella storia nelle loro moltitudini sempre mele marce e utili idioti, ecco, in questo caso l’utile idiota non serve perché sarebbe alquanto sfigato.
Ma soprattutto c’è una cosa che dovreste fare in maniera giusta, responsabile e inderogabile, RESTARE A CASA! Magari leggendo un buon libro (che vista la cronica imbecillità non sarebbe male), ascoltare buona musica, diversa da quella cloaca da baraonda che ascoltate di solito nei locali dove fate i fighetti con l’aperitivo in mano, che ne so, leggere, non solo ascoltare, Guccini, De Andrè, Dalla, riscoprire che ne so Ivan Graziani per citarne alcuni. E poi un bel romanzo russo o anche di scrittori del posto, come quello di Rocco Cosentino il quale consiglio per le emozioni che ispira. Purché state a casa o se dovete uscire fate lunghe passeggiate in zone non affollate all’aria aperta, così poi quando finirà questa emergenza sarete anche più in forma e forse meno egoisti, più consapevoli e rivolto agli “eroi” del Nord che sono scesi, ritroverete il vostro cervello (fumato) in fuga a ritrovare la retta via.