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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Coronavirus, Reggio Calabria, chiudono i medici di base per protesta, mancano mascherine e guanti La denuncia arriva dal sindacato Fimmg (Federazione medici di Medicina generale)

Coronavirus, Reggio Calabria, chiudono i medici di base per protesta, mancano mascherine e guanti La denuncia arriva dal sindacato Fimmg (Federazione medici di Medicina generale)
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Chiudono gli studi dei medici di famiglia, sarebbero quelli che dovrebbero essere contattati in presenza di sintomi. Sono quasi sempre lasciati senza mascherina. “L’attività quotidiana dei medici di medicina generale, fino a quando non riceveremo la dotazione dei DPI prevista dalle norme OMS, con relative disposizioni per lo smaltimento, verrà così organizzata: gli studi medici saranno chiusi, per le visite non differibili l’accesso è regolamentato previo contatto telefonico, per appuntamento distanziato, le ricette si potranno richiedere tramite e-mail o whatsapp e saranno direttamente recapitate alla e-mail indicata”.
Una dura presa di posizione da parte del dottor Patafio referente della Fimmg per il Distretto di Villa San Giovanni e dunque per l’area dello Stetto. Studi chiusi aScilla, Bagnara, Villa, S. Eufemia, Campo Calabro, Fiumara e San Roberto- La decisione perch+ mancano i dispositivi di protezione inividuale, “è tassativamente previsto l’uso di DPI rispondenti a norma quali mascherine idonee, camici, guanti, occhiali e materiali per la sanificazione, personale e ambientale, il tutto in quantità congrua rapportata al volume di lavoro quotidiano nonché il loro smaltimento e poiché ad oggi i MMG hanno ricevuto, da parte dell’ASP, solo tre (3) mascherine chirurgiche (non appropriate al caso e dopo due ore da sostituire);dato che tale fornitura risulta assolutamente insufficiente per la messa in sicurezza del nostro lavoro e della nostra incolumità fisica”.
E “considerando che le nostre richieste alla Asp di Reggio Calabria di avere le forniture di DPI, complete e necessarie per lavorare in sicurezza, sono rimaste a tutt’oggi inevase; considerato che fino ad ora ci siamo assunti con estrema disponibilità e grande senso di responsabilità, il compito di aprire i nostri studi medici per garantire agli assistiti un servizio di prima linea” e inoltre “tale comportamento, alla luce dei provvedimenti emanati dal Governo e dalla Regione Calabria, dalle linee guida dell’Oms e soprattutto della grave situazione, che si prevede aggravarsi nel prossimo periodo con un aumento dei casi, non è più consentito. Di conseguenza si rende necessario adottare con urgenza provvedimenti di assoluta sicurezza mettendo in atto i protocolli dettati dalle linee guida dell’Oms”.