Coronavirus, si va verso il “coprifuoco” nazionale alle ore 21 Il governo è pronto a varare un nuovo Dpcm con altre misure restrittive già da martedì prossimo, sul tavolo la questione dell'intesa con le Regioni
Di Giuseppe Larosa
In arrivo, come si sta ampiamente anticipando da più parti, un nuovo Dpcm il quale dovrebbe inserire una sorta di quadro generale sulle regole da rispettare. Molto probabilmente, salvo imprevisti dell’ultima ora, dovrebbe essere firmato martedì prossimo.
Il grado di contagio del Paese va fermato e ci si può più permettere questa curva di contagi che sta interessando molte Regioni. Nei fatti non ci sarà nessun lockdown nazionale, ma solo una serie di regole di “nuove abitudini” per cercare di frenare i contagi.
Tra le Regioni con un indice Rt maggiore di 1,5 c’è anche la Calabria, tra quelle a rischio, ma per il fatto della carenza rispetto ad altre Regioni, di strutture ospedaliere, terapie intensive e luoghi di interventi sanitari in caso di una forte spinta dei contagi.
Tra le misure previste, a meno che ripensamenti all’ultimo momento, ci sarà uno stop alla mobilità interregionale, la chiusura dei musei ed è prevista anche la chiusura dei centri commerciali nei week end. Poi ancora bar e ristoranti chiusi anche a pranzo nelle regioni con tasso di contagi a rischio come, Lombardia, Piemonte e Calabria. Questi avranno anche lo smart working nella Pubblica amministrazione, salvo i servizi pubblici essenziali e, sempre nelle aree a rischio, stop anche ai distributori automatici.
C’è anche una sorta di dibattito riguardante se il coprifuoco alle 18, col governo che vorrebbe estenderlo alle 21 per tutta Italia, visto che il CTS preme per le ore 18, il tutto per garantire la tenuta degli ospedali e al contempo salvaguardare il più possibile l’economia, ma sembra prevalere l’opzione del “coprifuoco” alle ore 21 e per uscire dopo tale orario ci vuole l’autocertificazione, ma solo per “comprovate esigenze”.
I livelli di pericolosità sono tre, “il terzo livello è quello nazionale, il secondo livello è con misure più severe riservate a Regioni più critiche e il primo livello è quello con misure ancora più severe riservato a regioni che sono in scenario 4 e rischio alto”. Questi sono gli scenari nazionali con i quali si sta rischiando di convivere e che bisogna fermare in tempo.
Nei fatti il nuovo Dpcm dovrebbe riguardare, oltre ai locali pubblici, saranno chiusi i negozi al dettaglio tranne alimentari, farmacie, parafarmacie, i quali non rientrano nelle chiusure anticipate. Per la scuola sarà obbligatoria la mascherina in classe e le lezioni per le scuole superiori saranno solo in didattica a distanza, così come le seconde medie e terze medie. Resteranno aperte soltanto le scuole elementari e la prima media.
Poi c’è il divieto di spostamento tra le regioni a meno che non ci siano «comprovate esigenze» e dunque motivi di lavoro, salute e urgenza. E chi si trova fuori dalla propria regione al momento dell’entrata in vigore del Dpcm potrà però fare ritorno nel proprio domicilio anche nei giorni successivi.
Una stretta anche per le slot machine e le altre macchine per il gioco d’azzardo che si trovano nei tabaccai e nei bar in quanto rientra come quella misura che impedirebbe le persone a sostare nei locali pubblici. Le sale giochi e le sale bingo erano già state chiuse in base al Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte il 24 ottobre.