Corteo a Locri. Carchidi: “Call&Call esempio di lavoro sano” "Se chiude sarà un fallimento dello Stato"
«La vertenza Call&Call Lokroi, che vede coinvolte 129 persone, non può essere un problema solo degli “addetti ai lavori”. Quei posti di lavoro, per come sono nati, per quel che rappresentano per un territorio come quello della locride, non possono essere una mera crisi occupazionale. Se non si risolve positivamente la vertenza, e non si mettono in sicurezza gli oltre 350 lavoratori che operano presso il sito produttivo locrideo, sarà un fallimento dello Stato e delle battaglie messe in campo per la legalità su quel territorio». Lo afferma il segretario generale Slc Cgil Calabria, Daniele Carchidi, in vista del corto del 26 agosto che si terrà a Locri in difesa del lavoro.
«L’antimafia delle sfilate, delle iniziative, della vicinanza al territorio, – dice Carchidi – oggi più che mai deve tramutarsi in una battaglia concreta per la dignità e il lavoro, perché all’illegalità dilagante e diffusa si risponde con il lavoro sano, onesto e dignitoso. Call&Call rappresenta la più grande azienda del comprensorio, le lavoratrici e i lavoratori con i loro redditi, frutto di un lavoro onesto, contribuiscono alla crescita di una economia sana per tutto il territorio. Per questo alla manifestazione invitiamo a partecipare la popolazione, gli amministratori del territorio, la città metropolitana di Reggio Calabria, i rappresentati della Regione Calabria e la deputazione parlamentare calabrese. Call&Call – conclude il segretario- rappresenta un presidio di legalità in un territorio martoriato dal malaffare, i lavoratori di Call&Call Locri rappresentano un esempio di lavoro onesto e sano per tutta la Calabria e non solo».