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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 26 GENNAIO 2025

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COSA STA SUCCEDENDO NELL’ASP DI REGGIO CALABRIA? Non un vuoto, ma un vero e proprio deserto

COSA STA SUCCEDENDO NELL’ASP DI REGGIO CALABRIA? Non un vuoto, ma un vero e proprio deserto

Non un vuoto, ma un vero e proprio deserto

Il vuoto rappresenta la metafora di cose colmabili e non raffigura pertanto la realtà dell’ ASP reggina la quale, secondo questa O.S., si trova in una condizione di degrado insanabile ed irrecuperabile.

Un’Azienda senza struttura, senza idee, senza la minima pianificazione dei servizi che non riesce affatto a organizzare nemmeno in quelle attività la cui soluzione è concretizzabile con semplici provvedimenti interni.

A parere di questa O.S., la logica con cui il management dell’ASP governa, prende decisioni o, peggio, non ne prende, è improntata ad irrazionalità, indolenza e inettitudine, con l’aggravante del sospetto di favoritismi personali, di questo o quel dirigente di turno, e noncurante delle necessità di salute dei cittadini.

Non ci si vuole qui ripetere sulle condizioni in cui è stato ridotto l’ospedale Spoke di Polistena, dove con un colpo di penna è stato stravolto l’atto aziendale, con la conseguente cancellazione dall’organizzazione aziendale della sezione di emodinamica; dove intere S.O.C. come l’anestesia e rianimazione, la cardiologia/Utic, la chirurgia, l’SPDC, l’ortopedia, sono sull’orlo della chiusura per mancanza di personale; non ci si vuole soffermare sull’ormai scomparsa dell’ospedale CAPT di Gioia Tauro, rilegato a semplòice ospedale covid, o sulla inesistenza di una sanità territoriale tanto decantata e fiore all’occhiello dell’atto aziendale, ma che ancora deve trovare collocazione nella mente della direzione strategica aziendale.

Piuttosto si vuole qui evidenziare il declino irreversibile in cui la sanità reggina sta cadendo da qualche anno a questa parte., denunciando, come esempio di tale significativo declino, l’anomala condizione dei servizi di gastroenterologia: strutture che rivestono una vitale importanza nella prevenzione e cura delle malattie dell’apparato digerente.

Non si spiega altrimenti, se non per tale declino, il motivo per cui presso l’ospedale di Melito Porto Salvo giacciono pressocché inattive, -in quanto lo specialista è andato in pensione-, apparecchiature nuove come gastroscopi, colonscopi, duodenoscopi con relative colonne, mentre a Locri, pur essendo stato ristrutturato adeguatamente un centro di gastroenterologia ed è in servizio un bravo ed esperto gastroenterologo, non ha le apparecchiature per poter lavorare.

E non si tratta di inosservanza o di trascuratezza (no, questa volta proprio no), bensi’ di una precisa disposizione del commissario Scaffidi, il quale ha ordinato che le apparecchiature da Melito non si devono spostare.

Come mai tanto interesse e tanta cura per l’ospedale di Melito Porto Salvo?

Sia ben chiaro, questa O.S. esprime soddisfazione e plaude per l’attenzione che il Commissario dimostra nei confronti dell’ospedale CAPT (così è previsto nell’atto

aziendale) di Melito Porto Salvo, ma PRETENDE nello stesso tempo che altri ospedali, ritenuti CAPT dall’atto aziendale, come quello di Gioia Tauro, e altri a organizzazione sanitaria più elevata -sempre secondo previsione dell’atto aziendale-, come gli ospedali Spoke di Polistena e di Locri, abbiano quanto meno lo stesso trattamento. E non è una questione di futile campanilismo, ma una necessità dettata dal territorio e dalla domanda di salute dei cittadini, così come perfettamente stabilita e organizzata dall’atto aziendale, che il Commissario Straordinario sta clamorosamente calpestando.

I soldi pubblici devono essere spesi per curare tutti i cittadini, e investire soldi pubblici per aprire una sezione di emodinamica a Polistena o per l’acquisto delle attrezzature gastroenterologiche a Locri, significa salvare vite umane. Diagnosticare e curare, in regime di emergenza, significa salvare vite umane. Essere dotati di apparecchiature gastroentereologiche per diagnosticare tempestivamente emorragie e malattie causate da corpi estranei o da sostanze caustiche, significa salvare vite umane; fare prevenzione mediante lo screening dei tumori del colon (malattie in diminuzione in italia, mentre sono in aumento del 3% in Calabria), e per la diagnosi e il trattamento delle malattie gastrointestinali, significa salvare vite umane. “Salvare vite umane”: un concetto sancito dalla costituzione ma molto aleatorio nell’ASP di Reggio Calabria!

In ultima analisi si tratta di servizi destinati particolarmente ai meno abbienti che non possono permettersi le onerose cure erogate dai Centri privati, i quali ben si avvantaggiano di queste inefficienze pubbliche che sembrano proprio create ad arte da un sistema finalizzato e diretto.

In relazione al blocco della Gastroenterologia di Locri, La FP CGIL chiede al Commissario straordinario dell’ASP Reggina di invertire la rotta e di procedere immediatamente all’acquisto delle apparecchiature destinate al Servizio di Gastroenterologia, che, come ospedale Spoke, deve garantire assistenza gastroenterologica H24, utilizzando la gara gia’ espletata e aggiudicata e che, inspiegabilmente, è stata successivamente insabbiata. Una costante, questa, nell’ASP di Reggio Calabria. In difetto di tali provvedimenti la CGIL FP reggina non trascurerà ogni utile iniziativa tendente alla salvaguardia e alla tutela della salute dei cittadini di questo territorio.

Il RSA FP CGIL Il Segretario per la Sanità FP CGIL

Comprensorio Reggio -Locri comprensorio Gioia Tauro

Bruno Sansotta * Vincenzo Callea*

* Firma autografa sostituita da indicazione a mezzo posta, ai sensi dell’art. 3, comma 2,