Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria ha accolto la richiesta di riesame presentata nei confronti di Durante Palermino Giuseppe (difeso dagli Avv.ti Fortunato Schiava e Guido Contestabile), di cui è stata ordinata l’immediata liberazione.
Costui era accusato di far parte dell’associazione mafiosa denominata cosca “Alvaro”.
L’impianto accusatorio si basava sul presunto conferimento di una dote di ‘ndrangheta in occasione di un rituale svoltosi presso il Santuario della Madonna di Polsi; sulla partecipazione a riunioni del sodalizio e sul reperimento di armi da fuoco.
La difesa, dopo aver sostenuto l’impossibilità di dimostrare l’identificazione, ha rappresentato l’assenza di riscontri certi a supporto delle accuse (non essendoci alcuna prova dell’affiliazione, né della presenza dell’indagato a riunioni mafiose) e l’estraneità dell’indagato a dinamiche illecite, come il possesso o il trasferimento di armi.
Le argomentazioni hanno fatto breccia dinanzi all’organo del riesame di Reggio Calabria, che ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare.
In pari data, è stata disposta la scarcerazione di Luppino Francesco (difeso dall’Avv. Giovanni Piccolo), anch’egli accusato di associazione mafiosa (art. 416 bis c.p.), per il quale è stata disposta la sostituzione della misura carceraria con quella degli arresti domiciliari.
Gli indagati si trovavano in carcere a seguito dell’Ordinanza di custodia cautelare del 25.03.2022 resa dal GIP di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione meglio nota “Propaggine”.
Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, accogliendo le tesi difensive degli Avv.ti Fortunato Schiava, Guido Contestabile, Giovanni Piccolo e Silvia Forestieri ha, pertanto, disposto l’immediata scarcerazione dei due uomini, dopo oltre 40 giorni trascorsi in carcere.