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Cosenza, Filt prudente su nuove assunzioni Amaco

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Siamo venuti a conoscenza che codesta Azienda, nelle ultime settimane ha proceduto all’assunzione di altri nuovi operatori di esercizio attingendo dalla graduatoria dell’ultimo concorso per conducenti, risalente ormai all’anno 2008, e che in questi stessi giorni ha promosso altri ben sette unità con il profilo professionale di operatori di esercizio quali “Addetti all’esercizio” con il parametro retributivo 193, attingendo anche in questo caso da altra graduatoria, quest’ultima risalente a diversi anni fa.

Orbene, considerata la gravissima situazione della disoccupazione in Italia e in particolare della nostra Regione, la creazione di nuovi posti di lavoro non può non essere accolta da grande soddisfazione; la stessa considerazione vale quando si consente ad alcuni lavoratori di esprimere al meglio le proprie competenze e capacità per svolgere attività di coordinamento, essenziali in un’Azienda di trasporto.

Purtroppo il nostro animo è pervaso da una percezione contrapposta che ci spinge a valutare con molta prudenza le suddette recenti iniziative aziendali giacché le riteniamo estemporanee e per nulla rispondenti alle concrete esigenze dell’organizzazione aziendale, specie se si consideri che le assunzioni siano state fatte alla vigilia della chiusura dell’anno scolastico, con una conseguente notevole riduzione dei turni di lavoro. E ciò è fonte di grande preoccupazione che ci spinge a fare alcune considerazioni di esclusivo carattere politico sindacale, a prescindere dal merito che potrà essere oggetto di esame nelle sedi e nei modi opportuni.

In primo luogo va considerato il drammatico stato di crisi che il settore del trasporto pubblico locale sta attraversando a causa della notoria carenza di risorse finanziarie nonché del mutevole ed incerto quadro regolatorio a livello nazionale, che si ripercuote nella nostra Regione, e dei conseguenti tagli che già sono stati apportati e che probabilmente saranno ulteriormente operati anche a seguito dell’entrata a regime dell’apertura al mercato nonché dei vincoli correlati agli affidamenti dei servizi, compresi quelli in house.

In secondo luogo, i tagli delle percorrenze chilometriche potrebbero chiaramente produrre anche inevitabili esuberi di personale per cui è necessario porre in essere una perseverante ricerca della massima efficienza aziendale, evitando conseguenti situazioni di profondo disagio sociale sia nei confronti della collettività, che spesso nei servizi essenziali paga il prezzo dell’inefficienza aziendale, sia nei confronti dei lavoratori specie se si considera l’assenza – allo stato -di adeguate misure a sostegno del reddito. Pertanto, è indispensabile che gli addetti ai lavori ispirino la loro azione a comportamenti virtuosi alla ricerca della massima efficienza e produttività.

Orbene, mentre la Regione Calabria sta facendo sforzi giganteschi per cercare di realizzare il giusto equilibrio del sistema di trasporto pubblico locale calabrese e talune aziende, specialmente i cosiddetti privati i quali operano in maniera fin troppo eccessiva, speculativa e in qualche caso anche ai limiti della legittimità, “addirittura tentano di esternalizzare interi settori primari”, codesta Azienda, con le suddette iniziative, si muove in chiara contro tendenza, specie se si considerano i numeri e la preoccupante situazione economica e finanziaria dell’Azienda: circa 1.800.000 Km di percorrenza chilometrica, con circa 180 dipendenti di cui 120 addetti alla guida, a fronte di circa 115 turni giornalieri. Con le suddette operazioni, ad oggi, ci sono 14 Addetti all’esercizio, 3 coordinatori, e il Direttore; insomma un esercito di 2 ufficiali, 180 soldati, di cui 120 in prima linea.

A ciò si aggiunga la rilevante posizione debitoria delle aziende, specialmente le pubbliche, ne è prova il costante ritardo nei pagamenti delle retribuzioni. Per queste ragioni la soddisfazione per la creazione di posti di lavoro è placata, anzi sopraffatta dalla preoccupazione di probabili licenziamenti da parte dell’Azienda che, potrebbe trovarsi con un organico di personale in esubero e contestualmente non essere in grado di garantire lo svolgimento dei 115 turni giornalieri.

Da qui la preoccupazione della scrivente organizzazione sindacale, nel timore che tale operazione, in questo momento di grandi cambiamenti e processi di riforme e aggregazioni aziendali, con un sicuro aggravio finanziario, possa contribuire a compromettere seriamente la salvaguardia dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori.

Infine, un’annotazione: a tutt’oggi i dipendenti A.M.A.CO. non hanno ricevuto la retribuzione del mese di maggio; è un campanello d’allarme che oramai in Calabria squilla ogni mese e codesta Azienda continua ad operare in maniera che appare scriteriata, illogica e inopportuna.