Cosenza, partono scavi su Alarico e il suo tesoro L'iniziativa è partita da Mario Occhiuto, sindaco della città
di Roberta Strano
Si è svolta a Roma, nella sala “Aldo Moro” della Camera dei Deputati, la conferenza stampa del sindaco di Cosenza e presidente della Provincia Mario Occhiuto per illustrare la nuova campagna di scavi promossa dal Comitato tecnico scientifico per riportare alla luce il tesoro di Alarico, il re dei Goti, sepolto a Cosenza, che secondo la leggenda, dovrebbe avere con se monili di alto valore storico e non solo.
Insieme ad Occhiuto, sono intervenuti il primo cittadino di Mendicino, Antonio Palermo, quello di Carolei Franco Greco, l’assessore alla Cultura del Comune di Cosenza Rosaria Succurro e il geologo Amerigo Giuseppe Rota.
Il tesoro dovrebbe ammontare a 25 tonnellate d’oro e 150 d’argento, compreso il bottino del sacco di Roma.
«Per finanziare gli scavi occorrono poche risorse – ha detto Mario Occhiuto nel suo intervento – le prime attività di indagine sono costate circa 10mila euro e sono state realizzate grazie al contributo della Fondazione Carical, per il resto contiamo di coinvolgere sponsor e altre fondazioni». Lo stesso sindaco e presidente della Provincia non si è detto preoccupato degli insuccessi del passato, relativi alla stessa ricerca del tesoro del re barbaro: «Le tecniche di oggi ovviamente sono nuove – ha detto – e in passato si è scavato lungo il fiume. Noi stiamo ricostruendo anche la storia delle ricerche e di quello che hanno prodotto. Esistono strumenti che già dalla superficie permettono di capire se possano esserci degli elementi interessanti».
Si inizierà a cercare nella zona delle Grotte degli Alimena fra Mendicino e Carolei, paesi dell’hinterland cosentino. In parallelo si procederà anche con studi cartografici, analisi geologiche e sondaggi con le camere termiche e i droni promessi da Luttwak per verificare la possibilità di estendere gli scavi ad altre aree.
L’amministrazione comunale stima che per queste prime attività di ricerca serviranno circa 7 o 8 mila euro.
«So che c’è ritrosia in alcuni ambienti locali ma la storia di Alarico esiste, non si può trattare con superficialità. Alarico è parte della nostra storia e non esiste una storia più bella di un’altra».
È comunque certo che questa campagna sta già attirando le attenzioni del mondo intero sulla Calabria.
È la posizione più volte sostenuta dal sindaco, Alarico e il suo tesoro, tra storia e leggenda, rappresenterebbero insomma per la città quello che il balcone di Giulietta rappresenta per Verona. «Verona – dice Occhiuto – non ha fatto la sua fortuna sul mito di Giulietta e Romeo? E Copenaghen con la Sirenetta? E Loch Ness con il mostro?».