Cosenza, utilizzo fatture false: assolti due imprenditori Tiziana Agostino e Piero Dodaro ritenuti non colpevoli dei reati loro ascritti. Accolta la linea difensiva degli avvocati Angelo Pugliese e Raffaele Rigoli
di Carmelo Nicotera
COSENZA – Utilizzo di fatture false per evadere le imposte sui redditi e sull’Iva: era questa l’accusa formulata dalla Procura della Repubblica di Cosenza nei confronti degli imprenditori cosentini Tiziana Agostino e Piero Dodaro. Le indagini della Guardia di Finanza, conclusesi nel 2013, si erano focalizzate sulla compilazione di una serie di ricevute – ritenute inesistenti dagli inquirenti – da parte della ditta “Global Tecnology Services” di Francesco Tassone. Dopo una serie di controlli incrociati, gli uomini delle Fiamme Gialle sono riusciti a contestare alla “Arinthia Agency Service & Communications S.r.l.”, agenzia di pubblicità e comunicazione con sede a Montalto Uffugo, con legale rappresentante Tiziana Agostino, e alla ditta individuale “Arinthia Service”, di cui Piero Dodaro è titolare e legale rappresentante, l’utilizzo ai fini della deducibilità fiscale delle fatture emesse dalla “Global Tecnology Services”. Dopo l’udienza preliminare, nell’Ottobre del 2014, scattò il rinvio a giudizio per i due imputati, accusati di evasione fiscale nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. Nella giornata di ieri, però, Alfredo Cosenza, giudice monocratico del Tribunale di Cosenza, ha così sentenziato: assoluzione piena per gli imputati perché “il fatto non sussiste”. Accolta dunque la linea difensiva di Angelo Pugliese, avvocato di Tiziana Agostino, e Raffaele Rigoli, legale del Dodaro, i quali, durante il dibattimento, grazie alle arringhe difensive, hanno indotto il giudice ad emettere sentenza di assoluzione. La difesa, infatti, è riuscita a dimostrare che le prestazioni erano state poste in essere, riuscendo ad ovviare ad lacune investigative degli uomini della Guardia di Finanza. Nel corso del processo, inoltre, sono emersi ulteriori elementi che hanno avvalorato la strategia difensiva dei legali. Rigoli e Pugliese sono riusciti a provare, tramite un’accurata documentazione, che le Fiamme Gialle non avevano espletato ulteriori accertamenti sulla reale esistenza delle operazioni. Le tesi esposte durante l’udienza hanno permesso agli avvocati difensori di arrivare all’assoluzione dei loro assistiti.