Costi mobilità aerea, l’amaro commento di Nicolò Il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia a Palazzo Campanella: "Una costante emorragia che scoraggia i voli da e per la Calabria"
“Una costante emorragia che scoraggia la mobilità aerea da e per la Calabria”. E’ quanto afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia a Palazzo Campanella, Alessandro Nicolò.
“I dati di una ricerca sui costi del trasporto aereo, pubblicati da Federconsumatori, davvero non lasciano adito a interpretazione alcuna, se non l’unica possibile: la nostra regione è salassata dalle compagnie aeree che vi operano senza che all’orizzonte vi sia alternativa di servizio. Addirittura – rileva Alessandro Nicolò – le tabelle dello studio di Federconsumatori evidenziano in maniera chiara come le compagnie, nell’arco di tempo considerato (gennaio-ottobre 2017), attuino un sostanziale ‘cartello’ monopolistico, con prezzi per volo quasi simili. E non basta: le quattro compagnie aeree prese in esame – prosegue Alessandro Nicolò – fanno segnare un aumento dei costi dei biglietti mediamente del 50%, una sfida al buon senso che non trova alcuna opposizione, o moto di protesta, dalla nostra Regione guidata dal centrosinistra. Né, tanto meno, le alternative offerte da Trenitalia si palesano valide: anche con il treno, ammenochè non si scelga un ‘carro bestiame’, i costi sono quasi simili agli aerei con l’aggravante che per raggiungere Milano la differenza di percorrenza oraria treno/aereo è di dieci a uno. Tutto ciò – prosegue Alessandro Nicolò – senza che si levi una sola voce, che sia una, da parte di questa maggioranza di centrosinistra che governa la Regione per dire basta! a queste forme di discriminazione nei confronti della Calabria e dei calabresi, dei loro bisogni, sempre condannati a vivere una sorta di isolamento non degno di un Paese unito e civile”.
“Eppure la crisi che sta investendo la Calabria – è tra le 20 regioni europee con il più basso tasso di occupazione per i giovani che hanno meno di 35 anni e penultima in graduatoria, con neppure 110 mila giovani occupati entro i 35 anni – è fatta anche di questi ritardi, alimentati dalla mancanza di una classe di governo coesa e ferma, capace di interloquire alla pari con il Governo centrale per fare davvero di questa regione la sfida di una intera comunità nazionale che vuole marciare unita ed equilibrata in tutti i suoi territori. E’ un problema di equità e di sostenibilità sociale – afferma ancora Alessandro Nicolò – ma anche di rispetto verso coloro i quali sono costretti ad andare via per motivi di salute o di lavoro. Un piccolo dramma nel più vasto dramma in cui la Calabria annaspa a cui non corrisponde un’adeguata iniziativa politico-istituzionale in grado di rompere il cerchio del sottosviluppo aprendo nuove vie e coinvolgendo nuove energie per imporre un nuovo ordine delle cose fatto di lavoro e dignità sociale”.